GREVE IN CHIANTI – Arriva a stretto giro dalla comunicazione ufficiale dell’azienda della chiusura definitiva del cementificio di Testi-Passo dei Pecorai, la prima reazione da parte delle sigle sindacali.
“Oggi – dicono Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil Firenze – durante la riunione in videoconferenza del coordinamento nazionale tra i sindacati e l’azienda proprietaria Buzzi Unicem, quest’ultima ha annunciato la chiusura dell’impianto di Greve in Chianti (oltre che di quello di Arquata Scrivia, Alessandria) a partire dal 31 marzo prossimo, data della scadenza del blocco dei licenziamenti (che ad ora non si sa se verrà prorogato dal Governo)”.
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Dicono Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil Firenze: “Si tratta di una decisione grave, inaccettabile e ingiustificata, senza ragioni industriali”.
“Oggi – accusano – hanno motivato la decisione dopo una ricostruzione della crisi del settore, ricostruzione che secondo noi non corrisponde alla realtà su Testi: Buzzi Unicem ha comprato lo stabilimento di Testi nel 2019, in piena crisi, solo per aumentare quote di mercato, tant’è che già dopo poco tempo ha iniziato a smobilitare sulla produzione”.
“Chiediamo all’azienda di tornare indietro su questa decisione – riprendono – e subito parta un confronto su un piano sociale per i lavoratori e su come ovviare alle ripercussioni ambientali di una eventuale chiusura”.
“Ci aspettiamo proposte da parte di Buzzi Unicem – incalzano – già dal prossimo incontro che l’azienda avrà con la Regione Toscana”.
“L’azienda – rilanciano – che in quattro mesi di presidio permanente dei lavoratori non è mai stata chiara sulle sue intenzioni, deve dimostrare almeno adesso senso di responsabilità”.
“Presto – anticipano in conclusione – faremo coi lavoratori una assemblea per stabilire iniziative di lotta”.
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