CITILLE (GREVE IN CHIANTI) – Una triste notizia è stata, in questi ultimi giorni, quella della scomparsa di Angiolo Barbetti.
Per tutti il meccanico delle motoseghe e tagliaerba, per la generazione dei 50 enni l’unico negozio dove comprare e riparare motoseghe.
Per chi vive da queste parti da tanto, non esiste shop on line, non esistono centri commerciali, per le motoseghe buone o il giusto tagliaerba c’era solo “il Barbetti”. A Citille, fra Greti e Greve in Chianti, lungo la SR 222.
Da lui si andava non solo per comprare, ma soprattutto per riparare e per farsi spiegare come usare al meglio quegli attrezzi che per Angiolo non avevano segreti.
E la sua sicurezza a volte metteva in soggezione chi, alle prime armi, si trovava con degli attrezzi in mano che non sapeva perfettamente usare. Ma con le sue indicazioni e le sue battute tutto diventava facile.
Lo vuole ricordare con affetto ed amore la nipote, Lucia: “Mio zio Angiolo è sempre stato un punto di riferimento. Onesto, disponibile, c’è sempre stato quando ne avevo bisogno”.
“Fin da piccola – prosegue Lucia – l’ho sempre visto trafficare tra motoseghe e tosaerba. Una vera vocazione la sua, tanto che aveva fatto appassionare anche mio fratello Samuele. Amava la vita, la compagnia di amici e parenti, le tavolate, le estati in montagna con la zia”.

“Quando portava i suoi trattori alle feste del vino – conclude Lucia – ne era fiero e contento. Se chiudo gli occhi, lo vedo sempre nella sua officina rumorosa, con un cacciavite in mano, le dita e la barba sporche di grasso”.
Lo ricordano con affetto anche i vicini. Come Antonietta Perrone: “Da 41 anni vivo a due case di distanza da Angiolo e sua moglie”.
“Lui era la colonna portante di tutta Greti – continua – un’istituzione. Non solo per la nostra frazione ma per tutto il comune, era un punto di riferimento per tutti, la bottega sempre aperta che era un misto tra un meccanico ed un circolo sociale”.
“Siamo stati in vacanza insieme – ricorda – lui e la moglie organizzavano le gite, amava la compagnia degli amici ed era un piacere stare accanto a lui”.
Una scomparsa dura da sopportare, neanche il tempo riuscirà a farci accettare quella porta sempre chiusa.
Tutti nel nostro comune lo conoscevano, non c’era un momento nel quale non ci fosse almeno una macchina parcheggiata sulla strada. O nello spiazzo poco prima dell’officina.
Mancherà a tutti: ma gli attrezzi che ha venduto o riparato parleranno di Angiolo ancora per molto tempo.
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