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venerdì 19 Aprile 2024
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    Job Day al Castello di Verrazzano: si sono presentati in 85. E in 9 sono stati assunti

    Il proprietario Luigi Cappellini: "E' stato bello, una grande soddisfazione. Quella di dare un lavoro, con quello slancio che un contratto deve avere. E che non sempre ha"

    GREVE IN CHIANTI – Sono saliti al Castello di Verrazzano in 85, martedì 22 giugno, per partecipare al Job Day organizzato in seguito all’idea del proprietario, Luigi Cappellini.

    Nove di loro hanno ripreso la strada in senso opposto guardando quel Castello, quella campagna circostante, con occhi diversi. Con gli occhi di chi li vede come il suo nuovo luogo di lavoro.

    “Abbiamo assunto 9 persone – dice soddisfatto Cappellini, che ha seguito personalmente ogni colloquio – Giovani, persone piĂą adulte, … . In alcuni casi ci è davvero dispiaciuto non poter accogliere a braccia aperte chi si è presentato”. 

    “Sono rimaste scoperte alcune posizioni – precisa Cappellini – che secondo me potrebbero essere (e probabilmente saranno) oggetto di una seconda “puntata”. Dobbiamo ancora assegnare, ad esempio, il ruolo di social media manager, che non siamo riusciti a trovare. E altre posizioni sono ancora da coprire, come alcune in cucina”.

    “Chi si è presentato? Giovani – risponde Cappellini – meno giovani, neo diplomati, altri con storie alle spalle molto articolate. Persone del posto ma anche da fuori regione”.

    “C’è stata ad esempio – riprende – grande curiositĂ  per il ruolo di addetto alla transizione energetica e all’economia circolare: per questo sono arrivati fin dal Trentino, con progetti di vita di trasferirsi in Toscana”.

    “L’idea – ricorda il proprietario del Castello di Verrazzano – era quella di superare lo scambio di curricula, la telefonata. Volevo che ci guardassimo negli occhi”. 

    “Certo – ammette – 85 colloqui di lavoro in un giorno, con funzioni diverse, fatti tutti da me è stata una sfida: si parlava con il proprietario, insieme al direttore generale dell’azienda; non abbiamo voluto fare una cosa asettica”.

    Tanto che, racconta ancora, “mentre le persone aspettavano c’è stata una passeggiata per visitare l’azienda, in modo che chi non conosceva vedesse direttamente l’ambiente in cui si proponeva di lavorare”.

    “Il desiderio sarebbe stato quello di premiarli tutti – conclude Cappellini – Ne abbiamo individuati 9 su 85, e intanto cominciamo da lì. E’ stato bello, una grande soddisfazione. Quella di dare un lavoro, con quello slancio che un contratto deve avere. E che non sempre ha”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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