SAN POLO (GREVE IN CHIANTI) – Da ieri mattina a San Polo in Chianti la cappa di afa che pesava da giorni sulle nostre teste è diventata ancora più pesante. Opprimente.
Quanto successo nella mattinata di giovedì 1 agosto sulla SP56, sul versante valdarnese del Brollo, a pochi km dal Poggio alla Croce, ha lasciato (e sta lasciando) un segno profondo.
Fra il dolore per chi non c’è più e la speranza per chi è rimasto gravemente ferito.
Un destino beffardo, maledetto, che in un incidente stradale fra due scooter e un furgone, ha visto coinvolte tre persone che vivono nell’arco di un centinaio di metri, nel borgo sanpolese.
Maurizio Brandani, che a bordo del suo scooter stava procedendo in direzione Figline, 63 anni, purtroppo non ce l’ha fatta. Sarebbe andato in pensione fra pochi mesi.
Il furgone che risaliva in direzione Poggio alla Croce era invece guidato da un parente stretto di Brandani, il nipote 43enne, che vive nella stessa palazzina.
Il destino, terribile, li ha fatti scontrare in un impatto nel quale per lo zio non c’è stato niente da fare, mentre il nipote se l’è cavata con ferite (quelle fisiche) abbastanza leggere.
Ferite invece ben più pesanti per il 51enne che sopraggiungeva con un altro scooter, e che è rimasto coinvolto in modo terribile nell’incidente.
Anche lui residente a San Polo, a poche decine di metri dagli altri due. Soccorso sul posto, è stato trasportato in ospedale in gravissime condizioni.
Per lui fanno (facciamo) il tifo in tanti. Cercando una luce in questo buio calato da ieri mattina: prima di tutto, ovviamente, sulle famiglie. E, poi, su una intera comunità.
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