GREVE IN CHIANTI – Avevano dato, senza mezzi termini, di asini ai rappresentanti dell'amministrazione comunale grevigiana (clicca qui per leggere l'articolo): il motivo del contendere, la realizzazione di una caldaia a biomasse nei pressi della piscina di Greve in Chianti.
"Solo ad un asino – avevabno tuonato quelli del Comitato Chianti Senza Inceneritore – potrebbe venire in mente di localizzare un impianto a biomasse a 500 metri dalla piazza principale del capoluogo, in prossimità anche di un impianto sportivo".
Secca era arrivata la risposta del consigliere comunale con delega alle energie rinnovabili, Carlo Nozzi (clicca qui per leggere l'articolo): "Se le paure del Comitato sono quelle che abbiamo letto, è bene allora che non accenda mai un caminetto di casa o una stufa a pezzi di legno, ma soprattutto non si riscaldi mai con la classica caldaia dell’abitazione che usufruisce della combustione a gas metano o Gpl, più inquinante dell’impianto progettato dall’amministrazione comunale. E non faccia mai una grigliata in giardino: insomma, si è scesi veramente ad un livello basso della discussione".
E adesso è proprio il Comitato Chianti Senza Inceneritore a mettere la parola fine sulla polemica. Con una parzial retromarcia e una… contro-accusa.
"Abbiamo letto e preso atto con vero piacere – dicono – di quanto asserisce il consigliere comunale con delega alle energie rinnovabili Carlo Nozzi, anche se un impianto da 150 Kwt, anziché quello da 530 paventato, non è che sia proprio una mano santa per l’ambiente, di fatto è sempre come almeno 15-20 stufe domestiche tutte concentrate in un unico punto e sempre accese".
"L’impianto previsto dalla passata amministrazione – tengono s dire – e al quale noi ci riferivamo era d’altra parte l’unico del quale avevamo avuto notizia; un minimo di informazione e di coinvolgimento della Consulta Ambiente (che non ci risulta sia stata abrogata) avrebbe evitato sia il nostro intervento cha la sua pur dotta e circostanziata risposta".
Per quanto riguarda l'aver dato di "asini" ai membri dell'amministrazione comunale, "è anche del tutto evidente – conclude il Comitato – che l’assimilazione al simpatico animale non si riferiva a questa amministrazione".
di Redazione
© RIPRODUZIONE RISERVATA