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sabato 20 Aprile 2024
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    Sindaci furibondi: “Inceneritore a Testi? La notizia diffusa durante una assemblea pubblica è falsa!”

    Paolo Sottani e Roberto Ciappi dopo l'assemblea organizzata dal M5S: "La diffusione di notizie false è ormai metodo abituale per una certa politica"

    GREVE IN CHIANTI-SAN CASCIANO – Sono a dir poco arrabbiati i sindaci di Greve in Chianti (Paolo Sottani) e di San Casciano (Roberto Ciappi), per la “voce” che da giorni circola nel territorio: ovvero della costruzione di un inceneritore nella zona di Testi.

    “Apprendiamo – iniziano i due sindaci – che nel corso di un’assemblea pubblica (organizzata alla casa del popolo di Greve in Chianti dal M5S, che a Greve in Chianti vede molto attivo l’ex sindaco Alberto Bencistà n.d.r.) uno degli intervenuti ha affermato che sarebbe stato costruito un inceneritore nella zona dell’ex cementificio di Testi con grandi capacità di processazione rifiuti. Questa assemblea è stata resa pubblica su Facebook e la notizia è circolata in qualche post. Niente di più falso”.

    “Avevamo deciso di non rispondere alle provocazioni e alle fake news – proseguono – modalità abituali di certi partiti/movimenti ma visto che in alcuni profili continua a circolare questa “bufala” ci sembra corretto chiarire alle nostre comunità come realmente stanno le cose, anche perché non possiamo creare falso allarmismo tra le cittadine e i cittadini dei nostri territori”.

    “La diffusione di notizie false è ormai metodo abituale per una certa politica – accusano – che, pur di ritagliarsi spazi laddove non esistono, prima inventa un problema che in realtà è infondato, poi simula il proprio impegno per risolverlo. In questo modo vorrebbero attaccare le nostre amministrazioni, ma non si rendono conto che si tratta di affermazioni pesantemente diffamatorie soprattutto nei confronti dello stesso territorio che poi fingono di voler difendere”.

    “Sembra quasi che la loro reale intenzione sia ostacolare il progetto di bonifica e riqualificazione dell’area di Testi – riprendono Ciappi e Sottani – Ricordiamo che si tratta di un’area industriale con un’attività chiusa che non potrà più essere destinata a cementificio, nel cuore del Chianti, la cui riqualificazione è importante non solo per i nostri comuni e per il nostro territorio ma per l’intera Toscana. Allora sarà necessario ricordare i passaggi reali di questa vicenda e non quelli fittizi, “inventati” per obiettivi strumentali e propagandistici”.

    “Dopo la chiusura dello stabilimento – ricordano – si è giunti ad un accordo sofferto e complesso fra Buzzi Unicem e il personale, passaggio indispensabile per elaborare altre valutazioni sull’area, che si è chiuso grazie alla collaborazione di tutte le componenti coinvolte: Regione Toscana, sindacati proprietà e amministrazioni comunali e in primo luogo il lavoratori che, si sono battuti per un lungo periodo, con un presidio durato quasi un anno, per la difesa del posto di lavoro, ricordato a Greve con un’iniziativa della Fillea Cgil il 13 ottobre scorso. Solo successivamente tutte le parti in causa hanno iniziato ad affrontare il problema della riqualificazione dell’area e sul punto ci preme ricordare due passaggi fondamentali”.

    Che vanno a elencare:  “L’area è di proprietà privata con destinazione industriale, pertanto deve essere condivisa con la proprietà la disponibilità dell’area da mettere a disposizione; l’impegno di tutte le componenti suddette con la regia della Regione Toscana ha portato alla stipula di un Protocollo d’Intesa per la riconversione industriale e la riqualificazione ambientale dell’area di Testi Cementi Srl fra le parti sottoscritto nel giugno del 2022 dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, da noi sindaci dei Comuni di Greve in Chianti e San Casciano e dalla Buzzi Unicem S.p.A., per conto di Testi Cementi Srl. Tutte le parti si sono impegnate nella direzione della riqualificazione dell’area. Poiché nel protocollo si fa riferimento all’economia circolare, forse è stato confuso il concetto di economia circolare con l’inceneritore, ma non esiste nessun collegamento diretto o indiretto”.

    “Ci sembra inutile – rilanciano – continuare ancora a dover rispondere con smentite su interventi mai presi in considerazione dalle nostre amministrazioni e dalla Regione stessa. Le amministrazioni hanno sempre posto come condizione che le attività che si dovranno sviluppare nell’area siano compatibili con il territorio. La riqualificazione dell’area di Testi è un’opportunità unica per reindirizzare l’area verso nuove iniziative d’impresa. Pensiamo ad esempio al settore della logistica e ad altre attività di varia natura ma non inquinanti, oppure alla bioeconomia e all’economia circolare, settori trainanti della futura transizione ecologica e ricompresi tra le priorità strategiche del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Non pensiamo certo ad un inceneritore”.

    “Con queste falsità – concludono – si rischia di compromettere la riqualificazione dell’area e soprattutto un’importante opportunità di lavoro e di sviluppo del nostro territorio nel breve medio termine. Lasciamo lavorare il Consorzio Re-Cord, azienda dotata di competenze specifiche supportata dal Politecnico di Torino e dall’Università di Firenze. Siamo convinti che a breve riceveremo delle proposte concrete di importanti aziende che vogliono investire nell’area di Testi”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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