GREVE IN CHIANTI – Domenica 12 settembre presso l’ormai ex cementificio di Testi, i dipendenti Buzzi Unicem hanno organizzato un pranzo per la chiusura del picchetto (rimasto aperto per mesi) a seguito della firma dell’accordo tra sindacati, Regione, Comuni e l’azienda.
Tante le persone presenti, oltre ai dipendenti c’erano tanti amici, i rappresentanti delle varie associazioni che hanno appoggiato la battaglia degli operai, le istituzioni tutte, sindaci e Regione. E i sindacati, che erano già al fianco dei dipendenti dalla vendita di Sacci.
C’era anche Il Gazzettino del Chianti, come sempre al fianco di chi combatte per la propria dignità, per la difesa del territorio e per mantenere viva la speranza di un lavoro in questo bellissimo territorio.
Abbiamo parlato con alcuni di loro, per capire cosa ha lasciato o portato tutto questo lungo percorso, sulle persone, sulle famiglie, sulla comunità.
“Il nostro obbiettivo iniziale era quello di mantenere il posto di lavoro all’interno di questa struttura – comincia Gabriele – Purtroppo questa battaglia è stata persa. Il cementificio non riaprirà più”.
“Si chiude la storia industriale più importante di questo territorio – riflette – più di 100 anni di vita, tante generazioni di lavoratori, un piccolo mondo che cessa di esistere e che si lascia dietro un’impronta significativa”.
“Quando ci siamo resi conto che il cementificio non aveva futuro – interviene Daniele – abbiamo spostato tutte le nostre attenzioni ed energie nel trovare la soluzione migliore per garantire un minimo di sicurezza lavorativa ai dipendenti”.
“Chiaramente – ripercorre i difficili mesi della lotta – per questo ci volevano risposte immediate, non si potevano fare ragionamenti o progetti troppo a lungo termine. Oggi siamo qui perché è stato siglato un importante accordo sindacale, che non lascia nessuno abbandonato al suo destino. E che, in diverse forme, crea un paracadute necessario per tutti i lavoratori”.
“Da cittadini adesso abbiamo altre due strade da percorrere – rilanciano – mantenere la memoria storica di questo posto, di cosa il cementificio abbia significato nel bene e nel male per questo territorio ed i suoi cittadini e poi trovare la giusta destinazione per quest’area”.
“L’abbandono non è contemplato – concludono – ma si deve riuscire a trasformarlo in qualcosa di utile. Vogliamo concludere con il ringraziare, a nome di tutti i dipendenti, tutti coloro che ci sono stati vicini, che ci hanno appoggiato in qualunque forma e che ci hanno dato la forza di proseguire nella nostra battaglia”.
“E’ stato un percorso lungo e difficile – dice Paolo Sottani, sindaco di Greve in Chianti con al suo fianco Roberto Ciappi, sindaco di San Casciano – i sindacati e le istituzioni sono sempre state al fianco dei lavoratori, rimangono ancora delle importanti questioni aperte, ma l’accordo raggiunto dona un po’ di sicurezza immediata ai dipendenti”.
“Ricorderemo per sempre – conclude – la loro costanza ed il loro impegno nel lottare per la difesa del lavoro e quindi della dignità personale. Per questo, come amministrazione comunale, abbiamo deciso di attestare come Cittadini Emeriti del Comune di Greve in Chianti queste persone: che, grazie alla loro lotta, ci hanno insegnato tanto”.
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