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giovedì 18 Aprile 2024
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    Francesca Buccioni: prescuola, morosi, tariffe. Tantissimi i temi affrontati

    IMPRUNETA – All’inizio di questo nuovo anno scolastico, l'assessore alle politiche della formazione del Comune di Impruneta, Francesca Buccioni, ha scritto una lettera aperta per fare un punto sullo stato di salute della pubblica istruzione in occasione dell’invio degli auguri alle famiglie e al corpo docente.

     

    “Il nostro sistema nazionale di istruzione pubblica ha più di cento anni e deve essere ripensato perché completamente diverso è lo scenario del terzo millennio, diverse le sfide della società che questi alunni e studenti da grandi dovranno affrontare, e le competenze che verranno loro richieste, come differenti sono le composizioni delle famiglie e delle reti parentali di riferimento.
     

     

    Esistono problemi che riguardano gli alunni e gli studenti, pensiamo ai costi per l’istruzione e alla capacità variabile e diversificata della spesa per l’educazione che ogni famiglia può sostenere; ed è difficile far passare il messaggio che gli investimenti sull’istruzione portano benesseri e benefici futuri (riduzione costi della spesa sociale, inserimento mercato del lavoro, mobilità e flessibilità lavorativa…).

     

    Il diritto allo studio scolastico è in Italia pressoché inesistente: anche i rimborsi del costo dei libri, le borse di studio per i ciclo della scuola dell’obbligo sono insufficienti e legati a indicatori Isee, e sono sempre deficitari rispetto all’aumento dei costi del materiale scolastico, e rispetto all’aumento del prezzo dei libri.
     

     

    Problemi che riguardano il corpo docente, dove sarebbe necessario valorizzare le competenze e le  professionalità acquisite, investire in  formazione soprattutto sviluppare le nuove abilità necessarie ad affrontare una popolazione scolastica che è mutata e sta mutando, per sostenere l’aumento del numero dei bambini stranieri e i conseguenti problemi legati all’integrazione e all’alfabetizzazione della lingua italiana; del numero e delle differenziazioni del cosiddetto disagio, che non è più solo legato alla disabilità fisica o motoria quanto a comportamenti cosiddetti a rischio.
     

     

    Così come allo stesso corpo docente dovrebbero essere trasmesse tutte le competenze e gli strumenti necessari ad affrontare il nuovo obiettivo lanciato a livello ministeriale della “digitalizzazione”: che non vuol dire solo “usare un tablet o uno strumento digitale” ma offrire gli strumenti per un approccio multidisciplinare cambiando il modo di insegnare, di affrontare i programmi, e rivederne i contenuti.
     

     

    E problemi che riguardano lo Stato: quali sono gli obiettivi del Paese in un lungo periodo? Quali le competenze pratiche o cognitive che i nuovi studenti devono acquisire per raggiungerli? E qui possiamo affrontare la revisione dei programmi ministeriali in linea con le nuove conoscenze necessarie…penso alla geografia che da anni ha assunto un ruolo marginale, all’informatica che non dovrebbe più essere relegata a poche ore residuali o di laboratorio.
     

     

    E qui mi lego nuovamente alla questione della digitalizzazione: in Italia solo il 5% delle aule hanno le LIM, manca una rete nazionale di connessione veloce, e ancora molte zone non hanno la copertura necessaria per il digitale. Anche in queste infrastrutture la competenza e l’intervento dello Stato superano la volontà e la disponibilità degli Enti Locali.

     

    La collaborazione e il prezioso lavoro quotidiano delle due istituzioni, Comune e Scuola, rimangono allora dei punti indispensabili sia per costruire quel sano rapporto di cooperazione e di incontro che hanno l’obiettivo di costruire una Scuola aperta, solida e inserita nel tessuto sociale e aggregativo dell’intero territorio sia per riportare al centro di molti dibattiti e discussioni il ruolo della Scuola nella nostra società e nel nostro Paese.
     

     

    Anche perché veniamo da anni di “distruzione” dell’immagine della scuola pubblica, da un’impostazione dove si sono sempre più evidenziati gli sprechi da eliminare che gli episodi di virtuosismo da sostenere e incrementare.
     

     

    Credo si debba, ognuno nel proprio ruolo e nelle proprie responsabilità e competenze, lavorare civilmente. Finchè si urla il mondo rimane fuori dai problemi reali della Scuola. Invece la società civile e la comunità devono essere riportate alla Scuola e insieme sostenere i progetti e i percorsi educativi dei nostri ragazzi: dobbiamo lavorare per sostenere quello che la Scuola fa e può fare e che può e deve divenire Bene Comune.
     

     

    Solo il 2% della popolazione italiana crede che la Scuola e l’Istruzione siano ad oggi una priorità!!! Per testimoniare, invece, la volontà di praticare sul tema della scuola e dell’istruzione politiche operose, sono a riconfermare l’impegno di questa amministrazione, nonostante i tagli pesantissimi ai nostri bilanci, di non arretrare sul fronte dell’offerta didattica integrativa rispetto a quella dell’Istituto e sul fronte della dispersione scolastica.
     

     

    Continueremo a ritrovare quei progetti e quelle strade che portino iniziative e occasioni di scambio, confronto e arricchimento reciproco tra Scuola e Territorio, intesa come realtà associative e di volontariato, per un rilancio del sistema educativo e informativo complessivo; continueremo a lavorare sulla scuola dell’infanzia come continuità dei primi processi di apprendimento dell’autonomia dei bambini acquisiti in famiglia e negli asili nido, investendo sulla formazione degli educatori e degli insegnanti; perseguiremo progetti e percorsi di continuità sull’inclusione dei bambini stranieri e diversamente abili; e proveremo quest’anno ad affrontare, soprattutto nella scuola secondaria di primo grado il tema dell’abbandono e della dispersione scolastica.
     

     

    L’Europa stessa ha dato ad ogni Stato un obiettivo entro il 2020 per arrivare ad una percentuale di dispersione scolastica attorno al 10%. Ad oggi nella Regione Toscana siamo al 18-19%. L’obiettivo che ci poniamo, vista l’importanza e la grandezza di questi numeri, è di “riuscire a tenere i bambini a scuola” soprattutto nella secondaria di primo grado. Per farlo ci vogliono risorse e per questo deve essere necessario un intervento dello Stato in questa direzione. Anche perché la permanenza a scuola dovrebbe diventare attrattiva per i ragazzi, segnando l’uscita dalla famiglia e l’entrata in società, non l’abbandono a se stessi!
     

     

    Oltre alla riconferma dell’impegno ad incentivare e a promuovere in ogni plesso e in ogni ciclo di istruzione iniziative legate all’ambiente, alla conoscenza del ciclo dei rifiuti e all’attivazione di comportamenti virtuosi sul risparmio energetico e sulla raccolta differenziata.

     

    Siamo anche alla ripartenza dei nostri servizi complementari alla didattica: il trasporto scolastico, dove non è stato previsto nessun aumento e che verrà erogato come lo scorso anno con le 4 linee giornaliere.
     

     

    Riprenderà il servizio della refezione scolastica senza nessun aumento del costo dei buoni previsti in questo Bilancio di previsione 2013, ma dove continueranno delle novità qualitative sui menù. Viene confermata per i costi la stessa differenziazione in fasce in base all’attestazione ISEE, in entrambi i servizi così come per le rette mensili per gli asili nido.
     

     

    Non è cambiato il mio impegno nella riscossione dei morosi, per coloro che non pagano il costo dei servizi pur continuando ad usufruirne, fino alla messa a ruolo per chi persiste nell’inadempienza.
    Per chi realmente ha delle difficoltà lavorative ed economiche ci sono i percorsi più adatti, ma per chi cerca di approfittarsene a danno degli altri, continuerà la mia battaglia legata all’equità e al rispetto.

     

    Il Comune riprenderà ad accollarsi il costo del cosiddetto prescuola, come lo scorso anno scolastico, ovvero della possibilità per chi ne faccia richiesta motivandolo da giustificazioni lavorative di accompagnare i propri figli nei diversi plessi scolastici prima dell’orario di arrivo degli insegnanti trovando il personale incaricato. Senza gravare di un euro sulle famiglie.

     

    Ci aspetta quindi un nuovo anno scolastico, intenso e impegnativo, che parte anche con la collocazione temporanea che si sta ultimando in questi giorni della scuola dell’infanzia Luca della Robbia all’interno della scuola primaria F. Paolieri dopo gli interventi necessari per la fattibilità della coabitazione, per cui la massima collaborazione di tutti i soggetti coinvolti diventa indispensabile,; che vede un nuovo Sindaco, Alessio Calamandrei e una nuova Amministrazione, mentre nel settore educativo si è avuta la mia riconferma, cui si aggiunge come novità anche l’impegno nel settore delle Politiche Sociali.

     

    E un nuovo anno che mi appresto ad inaugurare assieme a voi con un rinnovato impegno e una diversa consapevolezza: nuove e differenti sono le emergenze e le criticità che crisi economica e sociale ci mettono davanti e le sfide legate al mondo dell’istruzione e della Scuola che ci aspettano.

     

    Un nuovo anno che vede anche un nuovo Dirigente Scolastico, la Dott.ssa Silvia Bertone  con cui mi auguro possa continuare la proficua sinergia che ha visto in questi anni una piena collaborazione e la massima disponibilità tra l’Amministrazione Comunale l’Istituto P.Levi, indispensabili per procedere a rinsaldare un sano rapporto di cooperazione e di incontro tra Ente Locale e Istituzione Scolastica con l’obiettivo di costruire una Scuola aperta, solida e inserita nel tessuto sociale e aggregativo dell’intero territorio".

     

    Francesca Buccioni

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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