IMPRUNETA – I rioni di Impruneta, si sa, sono dei piccoli-grandi mondi a parte. Che, in particolare per quell'incredibile mese di settembre, vivono di vita propria. Animati da personaggi particolari, unici, inimitabili.
Sul rione delle Sante Marie uno di questi era senza dubbio Alberto Fiaschi, detto Bob (o "I‘ Bob"), da tutti riconosciuto come uno dei creatori (se non il creatore) dell'attuale spirito goliardico, mangereccio, scanzonato, del rione di piazza Nova.
Viene ricordato ogni anno, quando sulla griglia del rione vengono messi a sfrigolare i maialini che poi vanno ad animare una delle tavolate più imponenti di settembre: quella di sabato scorso era più speciale delle altre, visto che arrivava a 25 anni dalla scomparsa del "Bob". Al quale fu detto addio l'11 settembre del 1988: non aveva ancora compiuto 50 anni.
E i più anziani lo hanno ricordato ai più giovani, in un meccanismo ereditario (fatto di rispetto, conoscenza, memoria) che sui rioni è ancora un cardine.
Lo hanno ricordato realizzando un cd con le frasi mitiche, i progetti, le idee (suo, tanto per dire, il bozzetto originale del maialino, attuale simbolo delle Marie), le foto; lo hanno ricordato realizzando una targa consegnata da una emozionata presidente, Ornella Martucci di Scarfizzi, al fratello di Alberto, Alvaro.
Una consegna di quelle fatte… come si usa sui rioni: non essendo riusciti ad avere la targa in cotto per la sera stessa, a un commosso Alvaro hanno consegnato la "fotocopia" della targa su un bel pezzo di carta gialla. Come sarebbe piaciuto a "I' Bob".
Che viene ricordato dal dottor Franco Gabriele, che ai tempi del Bob era un po' più giovane e seguiva l'istrionico Alberto nelle sue avventure: "Era rappresentante – ricorda il dottor Gabriele – agente di commercio. Era vicepresidente del rione delle Sante Marie quando è morto, nel 1988; ovviamente presidente ai tempi era un certo Bruno Rustioni".
Morì di settembre, mentre i grappoli finivano di maturare e sul cantiere si costruiva i' carro: "Eravamo in piena Festa dell’Uva – ricorda ancora Gabriele – Si vinse, non si festeggiò, ci si fermò sotto casa sua, al Flamini, ad applaudire. Aveva moglie e una figlia che oggi vive in America".
Si diceva che Alberto Fiaschi ha rappresentato una sorta di svolta per il rione: "E‘ stato lui ad avere inventato il maialino – spiega il dottor Gabriele – Fino ad allora avevamo le "tre M", ma ci chiamavno Mangiate Meno Maialoni; una delle sue grandezze è stata trasformare un’offesa in un punto di forza. Quel maialino era la sua firma, anche quando faceva i regali".
"Ha creato lo spirito delle Sante Marie – dice senza timori di venire smentito – nato quando c’era il Bob sulle Marie e il gruppetto di Tonio, Cicio, e I‘ Capitano. Erano i tempi in cui le Marie e le Fornaci erano rioni cugini".
Ma oggi cosa direbbe della Festa dell’Uva? "Lui della Festa ha sempre detto poco – risponde Gabriele – La sua frase era: "La Festa dell’Uva si vince il sabato sera, se s’è mangiato, ci siamo divertiti, il resto non conta nulla"".
Amici storici sul rione, oltre al dottore, il Chicco, Bruno Rustioni, il Martucci. Poi c'erano quelli del Circolo Cattolico che facevano le commedie. "Quella storica sui vecchietti del ricovero non è stata più fatta da quando non c’è più lui" dice Gabriele.
La notte andava a portare le schiacciate sugli altri rioni: incarnava un'imprunetinità verace, sferzante (troverete nelle foto il suo famoso "Buono per un vaffanculo gratis"), irriverente. Tremendamente convinta che la Festa dell'Uva volesse dire amicizia, voglia di stare assieme, creatività.
Un esempio? Passate sulle Marie e sentite se vi possono dare quel cd con impressi sopra i disegni, le frasi, le storie create dal Bob. E l'esilarante registrazione di Radio Piazza Nova in cui i potenti della Terra (Papa compreso) telefonano al rione per fare i complimenti… dopo una vittoria in piazza.
P.S.: la memoria è uno dei tratti salienti dei rioni imprunetini. Stasera sulle Sante Marie si ricordano Enrico Benci, Francesco Russo. E l'inimitabile Bruno Rustioni.
di Matteo Pucci
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