IMPRUNETA – "Dopo sette mesi dall'investitura elettorale, ciò che merita attenzione dell'operato di Alessio Calamandrei e dei suoi assessori non sono certo i presunti obiettivi raggiunti, quanto le promesse mancate".
A dirlo è il Collettivo Giovani Imprunetini, che sull'operato del nuovo sindaco e della sua giunta non ci va davvero leggero.
"Tralasciando il discorso sulla disastrosa gestione degli edifici scolastici – proseguono – che richiederebbe considerazioni ben più ampie, a colpire dell'amministrazione Calamandrei è la gestione autoritaria e dispotica di Impruneta: dove sono la trasparenza, il dialogo con i cittadini e la partecipazione, cavalli di battaglia della campagna elettorale? Dov'è finito lo spirito di cambiamento che il nuovo Pd rivendicava come proprio?".
"Da buon renziano – attaccano – Calamandrei ha seguito a menadito la lezione del proprio modello politico, ingannando le folle con facili proclami salvo poi accentuare il divario fra cittadini e amministrazione. Gravissima e chiara immagine di questo processo è stata l'unione dei servizi con Bagno a Ripoli, portata avanti nella più totale oscurità e in un silenzio che ha negato agli imprunetini la possibilità non solo di esprimersi ma soprattutto di conoscere".
"Non pago di questo colpo di mano – ribadiscono – il nostro sindaco prima della fine d'anno ha tolto la facoltà di scrivere sul suo profilo Facebook. E' questo il modello di trasparenza e di dialogo offerto dalla nuova amministrazione?".
"E' opportuno ricordare – concludono – che è stato istituito un assessorato alla partecipazione, di cui molti imprunetini non sanno neppure dell'esistenza e di cui ad oggi non si può spiegare l'utilità, dato che poter partecipare attivamente ad Impruneta è sempre più un miraggio in uno sconfinato deserto di cattiva politica".
"Le critiche fanno parte del gioco – replica il sindaco Calamandrei – solo che in questo caso le ricevo da chi, a suo tempo, ha completamente chiuso la porta all'offerta di dialogo".
di Redazione
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