IMPRUNETA – E’ un Alessio Calamandrei “tirato per la giacca” negli ultimi giorni, nelle ultime settimane.
Del resto l’addio al Pd dell’ormai ex vicesindaco (ne parliamo in un articolo a parte) Matteo Aramini (con tanto di annuncio di candidatura a sindaco con una propria lista civica) e di Sabrina Merenda, avevano mosso richieste di rimpasto (o peggio) di giunta.
Così, prima che il Partito democratico di Impruneta annunciasse la redistribuzione delle deleghe, il sindaco ha pubblicato un post sui suoi canali social.
Che racconta molto del suo stato d’animo di questi tempi. E fa probabilmente capire anche perché sia stato il Pd a comunicare la “nuova” giunta. E non, come da prassi istituzionale, l’amministrazione comunale.
Indiscrezione confermata: in giunta a Impruneta depotenziati Aramini (non più vicesindaco) e Merenda
“Quando i percorsi politici condivisi non si rispettano, scatta il “bomba libera tutti” – inizia Calamandrei – Ma ai cittadini quanto interessa? Ormai da giorni su Impruneta si fa un gran parlare della situazione politica (che ai più fra l’altro poco interessa), sull’uscita del vicesindaco dal Pd seguito da altri, alla creazione di una lista civica, ed in ultimo l’appoggio di Italia Viva”.
“Nonostante si tratti di una questione prettamente politica, avvicinandosi le elezioni amministrative, non poteva che toccare alla “parte amministrativa”, riuscire di cercare la quadra, fra chi voleva direttamente tre teste sul piatto, (compresa la mia), e chi … mancano tre mesi ma cosa ci mettiamo a fare?”.
“Riuscite voi a trovare la giusta mediazione? – domanda polemico – Mezza testa? Due teste? Chi se ne frega? L’ho scritto a metà dicembre e lo riconfermo, trovo inutile e di nessun valore aggiunto andare a ricostituire una giunta a tre mesi dalle elezioni amministrative. Soprattutto se il problema non riguarda il lavoro della giunta, ma fattori politici. Allo stesso tempo, penso che un segnale politico, debole o forte, doveva essere dato”.
“A seguito di una riunione comunale del Pd svolta la settimana scorsa – sono state ancora le parole di Calamandrei – è stata richiesta al sindaco, con l’unanimità dei presenti, una redistribuzione delle deleghe in seguito alla situazione politica che si è delineata con l’uscita dal Pd del vicesindaco Matteo Aramini e dell’assessora Sabrina Merenda, e la successiva creazione della lista civica antagonista al Pd”.
“Se la politica ancora conta qualcosa – prosegue ancora – e non è da “un tanto al chilo”, ribadisco che il segnale politico è ben diverso dal lavoro che una giunta, “Impruneta Comune Aperto” svolge ogni giorno sul territorio, per il territorio ed i cittadini. L’impegno personale che ho profuso per cercare sin dall’inizio di non arrivare alla situazione attuale, io lo so bene, così come gli addetti ai lavori, dal livello regionale, al metropolitano, fino ovviamente al comunale”.
“E quanto accade oggi – rilancia – non è una “azione” ma una “reazione” a quanto successo e già descritto in precedenza. Se penso a cosa sta succedendo nel mondo, mi viene quasi da ridere al pensiero del peso specifico che qualcuno sta dando a questa situazione”.
“Certo che quanto uscito a mezzo stampa ha lasciato molto perplesso anche me – puntualizza – in quanto era stato concordato un percorso, che altri non hanno rispettato. Le deleghe di giunta sono firmate con decreto del sindaco, e non da altri. Del resto, i metodi di comunicazione non sono mai stati il punto forte. E tutto questo ieri ha generato altre incomprensioni, malumori e perdite di tempo”.
“Poi verranno le elezioni amministrative – scrive ancora – So che rimangono poco più di due mesi effettivi per questa amministrazione, e alcuni obiettivi che ci eravamo dati, vanno portati avanti e conclusi. In primis il Piano Strutturale, far ripartire a regime il Palazzetto, portare avanti alcuni interventi già programmati, l’approvazione del bilancio consuntivo, possibilmente la prima variazione di bilancio, e lavorare fino all’ultimo giorno per la comunità come se fosse il primo”.
“Questo è quello che interessa ai cittadini – conclude – ed è quello che noi dobbiamo continuare a fare, da oggi fino a fine maggio. Se qualcuno non ha più voglia di remare, può scendere tranquillamente dalla barca. Ormai si tocca”.
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