spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
giovedì 28 Marzo 2024
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    Impruneta, caos totale in giunta. Aramini al veleno: “A sindaco e Pd non frega niente del territorio. Ma io resto”

    L'ex vicesindaco de-mansionato dalle deleghe: "Neanche il coraggio di dirmelo di persona. Tristi e deprimenti. Calpestati il mio impegno, il mio lavoro, la mia dignità"

    IMPRUNETA – E’ caos totale a Impruneta. Con la giunta comunale travolta dai dissidi fra Pd e l’ormai ex vicesindaco Matteo Aramini, che ha lasciato il partito e fondato una lista civica (appoggiata da Italia Viva) per correre a sindaco nelle prossime amministrative.

    Decisione che ha portato i Dem a chiedere a più riprese un “demansionamento” dello stesso Aramini al sindaco, Alessio Calamandrei (al pari dell’assessora Sabrina Merenda, anche lei “transfuga” dal Pd).

    Sindaco che, dopo molti tentennamenti, ha firmato le ri-assegnazioni delle deleghe di giunta.

    E stamani, giovedì 9 febbraio, arriva (durissima) la presa di posizione dello stesso Aramini. E sono parole durissime, definitive. E mal si comprende come la giunta comunale possa andare avanti ancora per i mesi che restano sulla base di questa situazione.

    “Diffidate gente da chi si racconta per ciò che non è – inizia Aramini – e valutateli invece per ciò che fanno e per come si comportano. Qualcuno parla della volontà di operare per il territorio e per la sua comunità. Parla di valori, di qualità, di competenze, di idee e di traguardi da raggiungere a beneficio dei cittadini e delle realtà associative o imprenditoriali. Niente di più falso. Niente di più lontano dalla realtà”.

    “Questo è il prologo – prosegue – di un modesto spettacolo dal triste e deludente epilogo che proverò, con rammarico e dolore, a raccontarvi. L’attore protagonista, il sindaco Alessio Calamandrei, ed i co-protagonisti, il Partito democratico di Impruneta, il Pd metropolitano e a quanto mi dicono il Pd regionale, hanno sentenziato oggi di togliermi, con decreto del sindaco stesso, la carica di vicesindaco e le deleghe al turismo, allo svilippo economico  all’associazionismo”.

    Indiscrezione confermata: in giunta a Impruneta depotenziati Aramini (non più vicesindaco) e Merenda

    “Un gesto – accusa Aramini – che mette alla luce una realtà ben precisa: ciò che determina l’andamento dei ruoli e delle cariche amministrative sono soltanto delle mere e basse decisioni di potere. Alle mie banali domande: “Per quale motivo mi vengono tolte queste deleghe o la carica di vicesindaco? Ho sbagliato qualcosa? Dove?”, ho ricevuto in cambio delle parole ben precise che mi hanno fatto capire quanto sia stata giusta la scelta di allontanarmi da questa politica per niente volta verso la comunità”.

    “La risposta – dice Aramini – è stata che essendo uscito dal Partito democratico, il sindaco ed i membri dello stesso hanno deciso di diminuirmi, a detta loro, la visibilità, di “tagliarmi le ali” e di conseguenza levarmi quei settori che, nonostante i risultati e sempre nelle loro riflessioni, mi sarebbero stati utili per le prossime amministrative. Non si viene quindi licenziati dal proprio incarico se si sbaglia, ma soltanto per essere usciti dal partito, quello stesso partito che mi aveva negato la possibilità di sostenere le mie idee all’interno di esso, obbligandomi di conseguenza ad intraprendere una strada diversa”.

    “Non importano i risultati e gli obiettivi raggiunti nelle mie deleghe – rilancia l’ex vicesindaco – Non importa aver rispettato le promesse fatte. No caro Matteo, niente di tutto questo. Vedete, io immagino e desidero una politica completamente diversa, una politica pulita che guarda le cose in tutt’altro modo e che si compone di persone che lavorano soltanto per il territorio e per chi lo abita”.

    Impruneta, il sindaco Calamandrei sulla giunta comunale: “C’è chi voleva anche la mia testa”

    “Pensate – dice rivolto agli imprunetini – che il primo luogo dove ho saputo della notizia è stato il quotidiano La Nazione di due giorni fa (7 febbraio), smentito inizialmente dal sindaco stesso ieri (8 febbraio 2023) per poi essere riconfermato su un articolo del Gazzettino del Chianti sempre ieri in serata. Infine la notifica del messo comunale stamattina. Neanche il coraggio e la correttezza di dirmelo di persona”.

    “Ma il rispetto sapete cosa sia? – Aramini è un fiume in piena – Direi di no, del resto bisogna avere carattere per ricoprire certi ruoli e prendersi la responsabilità di certe decisioni. Nel nostro caso è addirittura lo stesso Pd che veicola le informazioni, di spettanza del sindaco, agli organi stampa. Insomma un sindaco che a quanto pare è totalmente in mano al partito ed un partito che agisce “dittatorialmente” senza né consultare diversi dei propri iscritti, né tantomeno considerare gli attuali alleati di governo (CDC e Italia Viva)”.

    “Caro Partito democratico – aggiunge Aramini – e cari membri dirigenziali (e non solo) che state nell’ombra “armando la mano del sindaco”, avete soltanto dimostrato a tutti la vostra vera identità, purtroppo un’identità che, alla luce dei fatti, risulta decisamente triste e deprimente. Caro sindaco Calamandrei, capisco che avresti preferito avere una giustificazione migliore di quella della dettatura di un ordine di scuderia. Invece no, niente da fare, perché i risultati sono sotto gli occhi delle persone e lo dico assolutamente senza presunzione, ma con la sola certezza e soddisfazione di aver operato con impegno e dedizione a beneficio indistintamente di tutti”.

    “Forse – evidenzia – è proprio questo che ti ha e vi ha dato noia e fastidio. Mi riferisco al profondo lavoro di promozione fatto in questi anni, alla costruzione di tante attività a beneficio degli attori coinvolti, al Punto Informazione ed Accoglienza Turistica e tanto altro. E lui ed il Pd che fanno? Mi tolgono il turismo e lo sviluppo economico. A quanto pare a voi non frega niente e qualcuno se ne renderà conto o se ne è già reso conto. Cinque anni di condivisioni, di incontri e di fedeltà con e verso i cittadini, perché per me la parola data ha ancora un profondo valore. Per voi invece non è certo così, per voi tutto questo non conta un bel niente”.

    “A voi – accusa – basta che le visioni siano per forza le stesse di chi “comanda” in quel preciso momento storico. Guai ad accettare una divergenza provando magari a fare autocritica o a porsi delle domande sul perché sia accaduto un certo fatto. Siete sicuri di essere così democratici? Pensare che poche settimane fa, sempre il sindaco dichiarava sempre a mezzo stampa (metodo a quanto pare a lui gradito): “Si va avanti senza problemi”, riferendosi al suo (ex) vicesindaco e alla sua giunta. Vabbè dai, una falsità in più o in meno che problemi potrebbe crearvi?”

    Poi è sibillino nei confronti del sindaco: “Caro Alessio ti auguro davvero di essere riuscito a “strappare” un buon risultato politico professionale per il tuo domani perché, accettando e sottostando a tutto questo, dichiari di andare a braccetto con chi ti ha infangato per anni, con chi non si espone mai in prima linea perché troppo pericoloso e scomodo, restando nei “seminterrati della politica” e credendo di muovere i fili dei propri burattini”.

    “Quegli stessi soggetti del Partito democratico di Impruneta – ormai Aramini non si tiene più – che poi organizzano incontri nei quali si sciacquano la bocca con parole importanti come la tutela del lavoro e della meritocrazia, senza sapere, visto quanto accaduto oggi, neanche in quale universo siano esse collocate. Smettete di prendere in giro la gente e portatele invece il rispetto che merita! Se non fosse la realtà, sarebbe davvero un film comico. Purtroppo però è successo davvero e, con questa scelta, non potendo più seguire quanto mi è stato tolto, non potrò ovviamente concludere quei progetti ancora in corso che si sarebbero realizzati entro questo mandato”.

    “Non di certo progetti personali – ammonisce – bensì di forte ricaduta per tutto il territorio e sui quali, per il presunto fallimento nei prossimi mesi, qualcuno dovrà dare delle risposte ben precise e puntuali. Ho accettato comunque il verdetto del sindaco e lo porterò a termine, almeno nelle deleghe che mi ha lasciato, nel rispetto del ruolo istituzionale ricoperto e dei cittadini. Non mi illudo certo che Calamandrei o chi con lui ha condiviso questa scelta possano comprendere o condividere il mio pensiero, ma spero invece lo facciano le persone che leggeranno queste mie parole”.

    “Non so – dubita – se devo andar orgoglioso di aver attirato l’attenzione di tutto il Pd che invece di pensare a costruire un suo percorso elettorale, un suo programma e soprattutto dirci chi pensa di candidare (magari uno dei tanti “burattinai nascosti”), pensa solo a me, a ciò che dico o faccio”.

    “Di certo – conclude Aramini – mi ritengo deluso per quanto accaduto. Sento profondamente calpestati il mio impegno, la mia trasparenza, la mia passione ed il mio lavoro, ma soprattutto la mia dignità. Tutti termini che il Pd ha dimostrato di conoscere ben poco e rispettare ancora meno. Diffidate quindi gente da chi si racconta per ciò che non è e valutateli invece per ciò che fanno e per come si comportano”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...