IMPRUNETA – “Con un colpo di mano senza precedenti, la maggioranza ha tolto al presidente della Commissione di controllo e garanzia la facoltà di convocare la Commissione che presiede. Impruneta, conosciuta nel mondo per essere stata la terra natale di un giurista illuminato come Accursio da Bagnolo, da oggi sarà nota anche per l’aberrazione giuridica compiuta dall’amministrazione Lazzerini con il violento atto antidemocratico di modifica unilaterale dell’art. 11 del Regolamento per il funzionamento del consiglio comunale”.
A denunciarlo sono, in una nota, Matteo Zoppini e Gabriele Franchi, consiglieri comunali ad Impruneta della lista di opposizione Voltiamo Pagina.
“La maggioranza – prosefuono – per impedirci di convocare la Commissione di controllo e garanzia, a settembre s’inventa di sana pianta un’astrusa interpretazione sostenendo che – badate bene – il presidente di una Commissione non possa convocare la Commissione che lui stesso presiede, salvo che sia richiesto in tal senso da almeno tre componenti. Vi sveliamo un segreto: in tutti i Comuni d’Italia è il presidente a convocare la Commissione che presiede e a formarne l’ordine del giorno. L’avreste mai detto?”.
“Viene così impedito – rimarcano – al presidente (che è Zoppini, n.d.r.) di convocare la Commissione di controllo e garanzia, così presentiamo un esposto al Prefetto di Firenze e l’onorevole Chiara La Porta deposita un’interrogazione parlamentare al ministero dell’Interno. Prefetto e ministero ci dicono – in maniera inequivocabile – che l’interpretazione di Lazzerini e giuristi al seguito è sbagliata”.
“Quindi la maggioranza che fa? – dicono ancora – Un mea culpa consentendoci di convocare la Commissione di controllo e garanzia? Macché: cambia il Regolamento con un colpo di maggioranza scrivendo, molto malamente, esattamente quello che volevano loro. Chi mai avrebbe bisogno di cambiare una norma a suo piacimento se già la sua formulazione precedente avesse davvero il significato ipotizzato?”.
“In ogni caso – denunciano – era davvero difficile scrivere questo nuovo articolo 11 tanto male. La tecnica legislativa con la quale la maggioranza l’ha redatto è davvero scadente. Adesso, per convocare la Commissione di controllo e garanzia servirà la richiesta di almeno due componenti la Commissione. Il presidente è a tutti gli effetti un componente: quindi, secondo loro, il presidente della Commissione dovrebbe richiedere a sé stesso di convocare la Commissione che presiede…”.
“Riteniamo inaccettabile una simile arroganza – sostengono ancora – giudichiamo eticamente e politicamente vergognoso un atto di forza che svilisce le istituzioni democratiche del Comune. Al termine della discussione consiliare siamo usciti dall’aula non partecipando al voto: non potevamo essere complici dello scempio perpetrato da Lazzerini e compagnia muta”.
“Abbiamo deciso inoltre – concludono – dal momento che sono venute meno le intenzioni e le condizioni con le quali era stata costituita all’unanimità, di non prendere parte alla Commissione speciale che avrebbe dovuto rivedere il regolamento comunale (e dalla quale il consigliere Zoppini ha già presentato le proprie dimissioni irrevocabili, n.d.r.). Un’azione purtroppo dovuta e necessaria, di fronte a questo attacco deliberato alla democrazia di chi si crede padrone del Comune pur rappresentando solo il 19% degli aventi diritto al voto”.
“Impruneta – fa eco Claudio Gemelli, presidente provinciale di Fratelli d’Italia – si distingue ancora per essere guidata da una sinistra tutt’altro che democratica. In questo modo si vuole impedire ad una Commissione presieduta per legge dall’opposizione di svolgere il proprio compito di garanzia e di controllo nell’interesse della cittadinanza”.
“Prima le forzature interpretative – conclude Gemelli – ora la modifica formale del regolamento del consiglio: è evidente che si vogliono limitare le prerogative di un presidente di commissione come Zoppini solo perché nella precedente consigliatura si è distinto per la sua intensa attività di controllo. Andremo fino in fondo per verificare la legittimità del nuovo regolamento, ma non possiamo tollerare che una maggioranza si adatti a piacimento i regolamenti per limitare le opposizioni”.
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