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martedì 1 Luglio 2025
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    Parla la commerciante aggredita in negozio a Tavarnuzze: “Adesso ho paura”

    Il suo racconto al Gazzettino del Chianti: "Mi ha spinta sulla scaffalatura di ferro e poi mi ha agguantata per il collo, tirandomi i capelli e facendomi cadere rovinosamente a terra"

    TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – Ore 10.30 di giovedì 28 dicembre, centro di Tavarnuzze. All’interno di un negozio storico del paese, presente dal lontano 1958, entra un ragazzo, di origine marocchina. Vuol fare la copia di alcune chiavi.

    La proprietaria e il fratello, entrambi al lavoro, sono occupati con altri tre clienti: la donna chiede gentilmente al ragazzo di mettersi in fila, aspettando il proprio turno.

    Già un po’ innervosito, quando vede entrare un cliente, che in realtà si trovava fuori dal negozio in attesa che le sue chiavi fossero pronte, diventa aggressivo. Urla che è il suo turno. Usa parole (a dir poco) volgari.

    Iniziano così minuti interminabili all’interno di questo esercizio commerciale: che porteranno anche a conseguenze fisiche per la proprietaria.

    Ed è proprio lei che, con Il Gazzettino del Chianti, ripercorre quei minuti terribili: “Il ragazzo – inizia a raccontarci la negoziante – a quel punto si rivolge a me dicendomi: ma te cosa stai a fare qua? Io rispondo tranquillamente che stavo lavorando”.

    “Allora lui – prosegue – con fare molto aggressivo, ha ribadito che voleva le chiavi. Io gli ho spiegato che essendoci soltanto due macchine per farle, ed essendo entrambe occupate, avrebbe dovuto aspettare che mio fratello finisse con gli altri clienti”.

    “A quel punto – racconta ancora – ha iniziato ad offendermi ripetutamente, con parole irripetibili e pesanti offese di tipo sessista”.

    Insomma, anche il suo essere donna, secondo la commerciante, avrebbe avuto un ruolo preponderante in tutta questa bruttissima vicenda.

    “Mio fratello – prosegue nel racconto – vedendo la situazione, è prontamente intervenuto, cercando di far uscire e allontanare l’aggressore. E ha subito allertato il 112, spiegando ai carabinieri l’accaduto”.

    “Nel frattempo – aggiunge – il ragazzo si è messo davanti a me, con tono minaccioso, ma io non ho indietreggiato. Così mi ha spinta sulla scaffalatura di ferro e poi mi ha agguantata per il collo, tirandomi i capelli e facendomi cadere rovinosamente a terra”.

    Quella mattina in negozio era presente anche il padre dei due commercianti: “Si è avvicinato per cercare di difendermi – ci dice la donna – e togliermi quel ragazzo da sopra. Ma è stato aggredito a sua volta, finendo su altri scaffali del negozio e facendo cadere di tutto. Tanto che molti oggetti sono andati in frantumi”.

    “In quel momento – prosegue il racconto – mio fratello è rientrato. Ha tirato dal cappuccio del giubbotto l’aggressore. Facendolo uscire dal negozio”.

    C’erano molte persone presenti in quel momento, tra cui un poliziotto fuori servizio, che ha consigliato alla vittima di denunciare l’accaduto e di andare al pronto soccorso. Dopo circa 20 minuti è intervenuta un’ambulanza della Misericordia dell’Impruneta.

    “Putroppo la pattuglia dei carabinieri – aggiunge la commerciante – arrivata dalla Stazione di Tavarnelle, è giunta ben un’ora dopo, poiché la sola disponibile in tutto il territorio. I militari, una volta sul posto, hanno raccolto tutte le informazioni sull’accaduto”.

    Trasportata all’ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri, è stata visitata e le è stata refertata una prognosi di sette giorni.

    La mattina seguente (al suo rientro a casa la Stazione dei carabinieri di Impruneta era chiusa), la stessa vittima ha sporto denuncia nei confronti dell’uomo davanti ai militari imprunetini: per i quali la famiglia dell’aggressore era già nota.

    Nello stesso pomeriggio di sabato 29 dicembre è stata accolta dal sindaco di Impruneta, Riccardo Lazzerini, al quale ha raccontato la vicenda in tutti i suoi dettagli.

    E che ha espresso pubblicamente la sua preoccupazione e la solidarietà nei confronti della concittadina.

    Il sindaco Lazzerini: “A Tavarnuzze aggrediti in negozio una commerciante e suo padre”

    “Adesso – conclude la stessa negoziante – quando esco ho paura. Ho seriamente paura io, ma ne hanno anche le mie colleghe, a loro volta impaurite e preoccupate. Colgo l’occasione per ringraziare tutti per la solidarietà che mi hanno dimostrato”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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