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sabato 20 Aprile 2024
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    I Verdi per Impruneta: “Una vera e propria appropriazione indebita da parte dello Stato”

    IMPRUNETA – "Un terreno edificabile messo all'asta dal Comune lungo la nuova circonvallazione di Impruneta: entro il 12 settembre dovranno essere presentate le offerte, ma dell'eventuale ricavo 40.000 euro potrebbero andare a Roma anziché nelle casse comunali".

     

    Lo dicono i Verdi per Impruneta, inserendosi in una polemica che si arricchisce di questa nuova puntata: "Il Comune di Impruneta – proseguono – ha infatti recentemente pubblicato l'avviso d'asta per la vendita di un lotto di terreno di sua proprietà, ricompreso tra il parcheggio di via Roma e la sottostante circonvallazione, che potrà essere utilizzato ai fini edificatori "per l'intera potenzialità edificatoria indicata nelle schede del regolamento Urbanistico", che è di 1.800 metricubi (circa 6 appartamenti da 100 metriquadrati). L'importo a base d'asta è di 395.000 euro, ma della cifra a cui l'area sarà effettivamente venduta l'area, il 10% (circa 40mila euro), potrebbe non andare al Comune ma allo Stato".

     

    "La novità – proseguono – deriva dal cosiddetto "Decreto del Fare", approvato in via definitiva dalla Camera la scorsa settimana, in cui è stato inserito un “geniale” emendamento del Governo in cui, all'art. 56-bis, stabilisce che il 10% delle risorse nette derivanti dalla alienazione di immobili di proprietà dei Comuni "venga destinato al fondo di ammortamento dei titoli di Stato" (salvo che – precisa la norma – una percentuale uguale non sia destinata per legge alla riduzione del debito del medesimo ente)".

     

    "Una norma palesemente incostituzionale – evidenziano i Verdi per Impruneta – che si configura come una “appropriazione indebita” di risorse dei Comuni: ci aspettiamo che il Comune e l'Anci (Associazione nazionale dei Comuni), facciano sentire la propria voce in sulla questione".

     

    "Peraltro – concludono – la nuova amministrazione potrebbe intraprendere per l'area in questione anche scelte diverse rispetto a quella ereditate da quella precedente, sospendendo la decisione di vendere il terreno e valutare anche la possibilità di una sua diversa destinazione per finalità pubbliche, tra le quali ad esempio quella di dare una sede definitiva al rione del Pallò".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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