Ha letto con grande attenzione le interviste rilasciate al Gazettino dal sindaco Ida Beneforti (clicca qui per leggerla) e dal garante per le primarie Claudio Guardi (clicca qui per leggere l'articolo): poi, a dieci giorni dalle primarie del 7 aprile e a meno di una settimana dal confronto con il suo rivale Marco Pistolesi a Tavarnuzze, Alessio Calamandrei ha fatto le sue riflessioni.
Che si discostanno in maniera netta dall'attuale primo cittadino e da Guardi (in questo caso in particolre sulle modalità organizzative delle consultazioni). Tutto per se Calamandrei condivide "con il Partito democratico ed il sindaco Beneforti che le primarie che il 7 aprile si terranno presso le sedi dei circoli Arci di Impruneta, Bagnolo e Tavarnuzze siano fondamentali per il cambiamento della politica amministrativa del Comune di Impruneta".
Poi però mette subito in chiaro che "non possiamo dimenticare che se è vero che alle scorse elezioni comunali sette giovani su sette sono entrati in consiglio comunale, è altrettanto vero che molti li abbiamo persi per strada. Questo è anche riconducibile ad un sistema di rapporti tra giunta e consiglio, tra amministrazione e partito, fra amministrazione partito e cittadini che non ha funzionato. Le modalità con cui si è arrivati alle decisioni e la difficoltà ad aprirsi non hanno aiutato la crescita di tutti i giovani che si erano impegnati sulla scia dell'entusiasmo di una politica nuova".
Perché secondo Calamandrei "negli ultimi anni sempre meno persone si sono occupate del bene comune, non basta più la buona volontà di una cerchia ristretta, quasi sempre le stessa, per far progredire la comunità di Impruneta. Questa deve essere anche l’occasione per segnare un'inversione di rotta, consentire una reale partecipazione, far sentire tutti i nostri cittadini parte di un percorso condiviso. Per questo li chiamiamo a scegliere il loro candidato a sindaco e per questo il Pd, a differenza di altri, ha scelto le primarie".
E qui mette il dito nella piaga: "Proprio per le mie convinzioni ritengo sia stata una scelta fortemente sbagliata e controtendenza non permettere ai cittadini di Pozzolatico, Mezzomonte, Monteoriolo, San Gersolè, Fonteseconda e Cascine del Riccio di poter votare nei pressi delle loro abitazioni, come tra l'altro avviene per le elezioni amministrative; inoltre anche per i sedicenni ritengo fosse importante dar loro la possibilità di scegliere il loro futuro primo cittadino".
"Il sindaco – e qui passa a valutare le parole di Beneforti – parla di lasciare in eredità un Regolamento urbanistico pronto a partire, ma a Bagnolo nell’incontro tenutosi fra i due candidati, proprio quello che lei sostiene (Pistolesi, n.d.r.) ha detto che questa impostazione è completamente da rivedere. Io e chi mi sostiene pensiamo, da sempre, che in questa fase economica non sia possibile caricare su lottizzazioni piccole e con difficoltà di realizzazione tutta una serie di opere pubbliche che negli anni non si è stati in grado di portare a termine. Sostengo e sosteniamo che, nella situazione drammatica in cui vivono tante famiglie, e nella difficile situazione di bilancio che anche il Comune di Impruneta vive, occorre segnare un’inversione di rotta: occuparsi delle necessità immediate, pensare al lavoro, alla quotidianità, al sostegno e non solo ai grandi progetti. Occorre scegliere ed operare per riportare il nostro territorio e la sua gente fuori da questa situazione perché Impruneta è un territorio sul quale vale la pena scommettere: la bellezza del nostro paesaggio, le nostre coltivazioni di qualità, le nostre grandi tradizioni artigianali (per esempio il cotto), la nostra cultura civica".
"E’ anche vero – ammette Calamandrei – che tante cose non dipendono da noi, le ditte falliscono molte opere sono gestite da altri enti e così via, ma dobbiamo far valere la coerenza e la serietà del nostro operato ed il ruolo che ci viene riconosciuto. E questo lo possiamo fare solo con un progetto chiaro che tenga conto che nella ristrettezza delle risorse che ci strangola, ciò che scegliamo di fare è non solo indispensabile ma anche in grado di contribuire alla crescita del nostro territorio e soprattutto in grado di mantenersi".
"Sicuramente – conclude riprendendo uno dei passaggi dell'intervista a Ida Beneforti – io non ho l'esperienza di giunta che il mio competitor ha, ma come diceva Giorgio La Pira: “Una città non può essere amministrata e basta. Non è niente amministrare una città, bisogna darle un compito, altrimenti muore”. E allora diamogli questo compito costruiamo insieme un progetto che ci aiuti ad affrontare la crisi delle nostre attività economiche, delle nostre scuole, delle nostre strade, della nostra gente. C’è bisogno di qualcosa di più di un susseguirsi di atti burocratici. C’è bisogno di responsabilità, ma anche di speranza e di cambiamento".
di Redazione
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