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giovedì 25 Aprile 2024
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    “Fibra a Greve in Chianti: una parte del capoluogo coperta, nel resto del territorio le situazioni più surreali”

    "Da una analisi dei dati pubblicati giornalmente sul sito FiberCop i cantieri del comune di Greve sono tutti ultimati, informazione palesemente non veritiera..."

    Egregio direttore, eccoci nuovamente a parlare della gestione del servizio fibra nel Chianti.

    Se grazie all’intervento di FiberCop finalmente qualcosa si muove siamo nuovamente di fronte a una gestione che mi duole chiamare “all’italiana” di una infrastruttura di primissimo piano che fa e farà la differenza sia per privati che per aziende ma andiamo per punti o sarebbe meglio dire per disservizi.

    Se in parte di Greve la situazione è stata gestita con particolare celerità e una parte di popolazione già usufruisce della nuova connessione, nel resto del comune abbiamo le situazioni più disparate e surreali.

    Da una analisi dei dati pubblicati giornalmente sul sito FiberCop i cantieri del comune di Greve sono tutti ultimati, informazione palesemente non veritiera in quanto ad oggi andando più a fondo si scopre nei file che loro stessi pubblicano ma in maniera meno visibile che la maggior parte delle centrali sono ancora in fase di “programmato” e quindi ancora ben lontane dall’essere funzionanti.

    Non solo ma anche laddove il servizio è disponibile e sembrerebbe attivo con tanto di tecnico che prende l’appuntamento per l’attivazione e non un appuntamento ma ben due appuntamenti in giorni diversi si riceve una telefonata in cui incolpevolmente lo stesso comunica che i lavori (scegliete la variante che preferite) sono fatti male/non sono ultimati/la centrale non è operativa e se chiamo altre volte probabilmente avrò altre versioni per cui scopri di aver perso tempo e giorni di ferie per niente.

    Sinceramente non capisco come si possa gestire una struttura così delicata in questo modo.

    Intere frazioni che vedono lavori ma di cui non c’è modo di conoscere tempistiche, lavori dichiarati per finiti che invece finiti non sono, aree in cui, buon per loro sia chiaro, il servizio è attivo da mesi e zone in cui non si naviga nemmeno a 30Mega e che non ricevono la benché minima notizia.

    Zone in cui ti vendono il contratto e per poi sentirsi dire “ops ci siamo accorti ora che la centrale non è stata finita a modo”.

    Possibile che debbano sempre essere gli utenti a indignarsi e seguire attivamente la questione?

    Possibile che non ci sia un serio seguimento critico di quella che è una infrastruttura di primissima importanza?

    Possibile che il detto “lavori fatti all’italiana” debba nel 2023 essere ancora motivo di vergogna?

    Rimango sconcertato di come ancora una volta non si riesca ad avere uniformità e risposte e che l’unica risposta che si riesca a sentire è “vedrà che prima o poi qualcuno sistema”.

    Penso che tanti nelle frazioni siano stanchi di sentirsi dire “prima o poi” e che vogliano che qualcuno inizi a fornire date precise e che quando un servizio diventa disponibile lo sia realmente e non che poi le attivazioni si trasformino in farse.

    Andrea Vegni

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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