Gentili signori, leggiamo sui quotidiani, una settimana sì e una no, tutto il male possibile che proviene dai cinghiali.
Ma sono storie e nessuna verità. Forse qualcuno le fomenta?
Il cinghiale è un animale pacifico, amante della solitudine, della tranquillità.
# “Non faccio il processo ai cinghiali, tantomeno ai cacciatori: ma va trovata una soluzione”
Ama il nomadismo i cui effetti sono amplificati dall’attività venatoria e dalla distruzione di boschi e macchie, ovvero degli ambienti in cui dovrebbe vivere con il suo predatore per eccellenza che ne controllerebbe le popolazioni in modo naturale, il lupo (portato all’estinzione).
Secondo Luigi Boitani, censimenti scientifici in Italia non esistono perciò le stime sono soltanto opinioni. Interessate, naturalmente.
Il cinghiale che arriva sulle strade oppure nelle periferie delle città non è il cinghiale italiano toscano (Sus scrofa majori) ma una sottospecie importata dai cacciatori dai Paesi dell’est Europa nonchè ibridato con i maiali allevati allo stato brado (in Toscana la cinta senese).
Quindi è veramente vergognoso che per l’orgasmo venatorio, l’insipienza degli amministratori, gli interessi degli armieri (secondo Paese a mondo per armi comuni) debbano pagare animali innocenti e l’80% dei cittadini italiani che vorrebbero proteggerli.
In Toscana ha regnato per anni la legge Remaschi facendo centinaia di migliaia di vittime, evidentemente senza raggiungere lo scopo se si continua chiedere, con il cuore in mano, “l’abbattimeto straordinario di sera e all’alba”.
Si afferma pertanto la teoria sostenuta da numerosi scienziati e specifici studi, che la caccia, destrutturando i gruppi, anticipando l’estro delle femmine…, aumenta anzichè diminuire le popolazioni di cinghiali.
Per approfondimenti e nella speranza di un’informazione imparziale, vi rimandiamo alla relazione https://www.gabbievuote.it/caccia-al-cinghiale—relazione.html
Grazie per l’attenzione.
Mariangela Corrieri – Presidente Associazione Gabbie Vuote ODV Firenze
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