Domenica 10 ottobre, aprendo la Pieve di San Cresci per una delle numerose visite dei turisti, ho visto che una parte della stuoiatura vicino l’altare si era distaccata.
Il fatto deve essersi verificato probabilmente lo scorso sabato 9, perché nei giorni precedenti altri turisti avevano fatto visita e la chiesa era in ordine.
Domenica sera erano a casa nostra per una cena il professor Stefano Garosi e il dottor Alessandro Cecchi, attualmente Direttore del Museo Casa Buonarroti.
Il professor Garosi è stato il direttore dello stage di restauro, quando fu eseguito il restauro della Pieve.
Inaugurata poi, a seguito dei lavori, nel novembre 1997.
Visionando il danno, il professor Garosi ha espresso un primo parere, consigliando di eseguire una tempestiva riparazione e sperando che la vetusta stuoia di sostegno possa non essere lesionata in profondità.
Da circa trenta anni custodisco la Pieve e quindi ho provveduto ad avvisare la Diocesi dell’accaduto.
Colgo l’occasione per ricordare la tragica vicenda che stiamo vivendo a San Cresci: l’incomprensibile sfratto ricevuto dal parroco che, senza un dialogo, e ignorando volutamente ciò che in trenta anni abbiamo fatto per restaurare, mantenere e curare San Cresci ha deciso che dobbiamo andare via.
# La Macina di San Cresci: “Il parroco contro il polo culturale del Chianti. Ci stanno sfrattando”
Ignorando anche che abbiamo dato un ‘immagine culturale a questo luogo, realizzando un centro artistico internazionale a beneficio di tutto il territorio.
Non dimentichiamo infatti, come è stato scritto nelle moltissime lettere arrivate dagli artisti di tutto il mondo che queste persone vivono Grevee i suoi dintorni.
Apprezzano i nostri ristoranti, acquistano e spediscono i nostri vini e il nostro olio nel loro paese, spendono il loro denaro nei nostri mercati e qualcuno, alla fine, compra anche una casa qui.
Per questo vi chiediamo di sostenerci e firmare la petizione per salvare questo luogo https://chng.it/TQXvTwch
Grazie!
Demetria Verduci
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