In due stanze prese in prestito in piazza Vittorio Veneto, Alberto Coveri “mercatalino doc” ha esposto una parte della sua vita, l’infanzia, il lavoro, la ricerca, l’hobby di creare e riprodurre abitazioni da fare invidia… a Bruno Vespa con i plastici esibiti a “Porta a Porta”.
L’idea di creare modellini fedeli sia della propria casa, sia della riproduzione di piazza del Popolo, è nata un giorno in seguito alla richiesta di un nipote che tornando da scuola gli chiese di ricostruire con il legno dei modellini che riproducessero dei mobili della casa. Ed ecco che dai mobili piano piano ha “tirato su” una serie di case in miniatura, curata nei minimi particolari, da dove si accede piano per piano, smontando il tetto.
Ma tornando all’infanzia di Alberto, all’età di 10 anni (1948) entra come commesso nella farmacia del dottor Marri di Mercatale: "Mi sentivo importante e grande!!! Grande!!!" ha scritto accanto ad una foto che lo ritrae sulla porta della farmacia.
E come non dargli torto, erano tempi in cui si poteva benissimo sognare, anche se nella sua vita invece di un camice ha indossato la divisa da vigile urbano, prima a Tavarnuzze per poi trasferirsi in città, a Firenze.
Tante le curiosità esposte, dai suoi disegni dove riproduce i personaggi della Walt Disney, alle riproduzioni fatte a china dei mitici Cowboy. Per passare in età matura ai quadri, ma anche alla passione per le foto, senza andare in chissà quali angoli della terra, ma semplicemente fotografando tramonti dalla terrazza di casa.
Quello che ha spinto Alberto a fare una mostra, è stata la riproduzione in legno curata fedelmente nei minimi particolari, di piazza del Popolo, dove non mancano accenni storici come da ricerche su disegni dell’epoca fascista. Quando i giardini della piazza avrebbero dovuto raffigurare un’aquila come emblema di quel periodo.
Altra curiosità è un baule contenente un “tesoretto” in pezzi da 5, 10 e 20 lire, per un totale di circa 330mila… lire, raccolto in quindici anni. Chi visita la mostra rimane sbalordito della genialità di Alberto Coveri, il cui logo è rappresentato da un’antica carretta usata dai contadini, anche questa riprodotta in miniatura.
Anche le piccole frazioni hanno i suoi geni, a volte nascosti e forse anche non troppo presi in considerazione, ma a loro non importa, vale più un riconoscimento come una stretta di mano accompagnata dai complimenti per essere felici.
di Antonio Taddei
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