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giovedì 28 Marzo 2024
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    Alle radici della storia di Chiesanuova: ci porta a scoprirle Donatella Viviani

    Due strade che si incrociano, un percorso che parte da una casa dei Reverendi Padri del Carmine...

    CHIESANUOVA (SAN CASCIANO) – La frazione di Chiesanuova sorge nel mezzo a due strade di comunicazione che sembrano averne determinato lo sviluppo alla fine dell’800.

    Sono la via Volterrana e la strada per Firenze, oggi denominata via Faltignano. La prima è la strada etrusca sorta per congiungere Fiesole a Volterra, nel commercio del sale e veniva per questo detta anche via Salaiola.

    La seconda, venendo da San Casciano, è la strada che al bivio per Sant’Andrea in Percussina, incrocia via Scopeti (una strada regia romana chiamata anche via Sanese perché incrocia la via Cassia per Siena) e a Chiesanuova appunto si ricongiunge alla Volterrana per andare a Firenze.

    Ripercorriamo l’origine del paese con Donatella Viviani, autrice nel 1986 del libro “Chiesanuova tra cronaca e storia”, per capire come tutto ha avuto inizio.

    “La via Volterrana – ci spiega Donatella Viviani, a lungo assessore e vicesindaco del Comune di San Casciano – fino al 1874 non passava da Chiesanuova ma sulle colline della Romola”.

    “Quando fu deciso di fare una variante al vecchio percorso – continua – che passava appunto in basso, lungo il fianco della collina di Canigiana, gli abitanti della Romola fecero un vero e proprio esposto alla Provincia, perché capirono che sarebbe rimasti fuori dalle vie di comunicazione”.

    “La strada per Firenze invece – spiega ancora Viviani – è già presenta nelle carte catastali di fine ‘700 ed è stata da sempre una strada importante soprattutto per il commercio tra San Casciano e Firenze”.

    Lo sviluppo di Chiesanuova fu dunque favorito dall’incrocio di queste due strade che permettevano alla città di Firenze di essere in contatto tutto il territorio del Chianti senese, con la Val di Pesa e la Val d’Era.

    “La prima casa di Chiesanuova – ci racconta ancora Donatella – sulla base dei resoconti di metà del ‘700, era al centro di un podere agricolo, detto della Chiesa Nuova di proprietà dei Reverendi Padri del Carmine di Firenze, e sorgeva proprio davanti all’attuale scuola dell’infanzia”.

    La casa si chiamava “Osteria del Ballatoio” a significare che la zona era abitata e frequentata. Infatti oltre all’originaria famiglia che ci viveva, c’erano anche dei pigionali che vivevano intorno alla chiesa.

    “Fu proprio con la costruzione della variante della Volterrana – sottolinea Donatella – che alla fine dell’800, la famiglia del primo nucleo si trasferì lungo la nuova strada, alla quale si aggiunse poi Affortunata Marinelli, vedova Viviani, con il figlio. Fu lei ad aprire una bottega alimentare dal nome “la bottega della vedova”, nome che è rimasto fino a quando poi alla metà degli anni ’50 non è diventata’ la bottega… di Giotto”.

    Da queste case iniziali nacque il paese di Chiesanuova, fatto di tante case lungo la strada Volterrana. Una stazione di posta per commercianti e contadini, che praticavano anche la raccolta dei pinoli, che conobbe solo a partire dagli anni ’60 un’importante espansione edilizia e il conseguente aumento della sua popolazione.

    Un paese che in fondo non ha tradito la sua vocazione né di crocevia, né di luogo di ristoro, se si pensa che è conosciuto in tutto il territorio fiorentino per la famosa schiacciata.

    “Un paese – conclude Donatella – che si è caratterizzato da sempre per il suo circolo, che agli inizi del ‘900 svolgeva anche funzioni di mutuo soccorso, capace di coinvolgere tutta la popolazione a prescindere dalle ideologie. E che esprime nella Sagra del Pinolo tutta la sua identità”.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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