SAN CASCIANO – Attenzione a chi porta i cani a passeggio nella zona del Tondo delle Corti, lungo via Grevigiana, poiché nei giorni scorsi si è verificato un episodio spiacevole quanto odioso.
Una canina di dodici anni, Saba, è morta in una clinica veterinaria trasportata dal suo inseparabile proprietario nelle notte di sabato 10 maggio. Il medico ha diagnosticato che Saba è morta dopo avere ingerito un boccone avvelenato.
La storia ce la racconta il suo padrone: "Intorno alle tre di notte ho sentito che la canina era particolarmente agitata. Una cosa strana perché non era mai successo prima che avvenisse nel mezzo della notte. Ho pensato che avesse bisogno di fare i suoi bisogni: così ho aperto la porta ed mandandola fuori, ma non ha fatto ritorno".
"Nel buio – continua il suo racconto – sono andato a cercarla, trovandola ansimante e impossibilitata a rientrare. Tanto che una volta portata all’interno ha iniziato a rimettere, buttando fuori schiuma bianca. Subito ho chiamato uno studio veterinario di Scandicci, e mi hanno detto detto di portarla immediatamente in clinica".
Una corsa senza esito positivo purtroppo: "Quaranta di febbre, cuore accelerato, insomma hanno ercato di fare il possibile, addirittura rianimandola. Purtroppo alle 8 di mattina Saba è morta".
Gli chiediamo se abbia una denuncia di quanto successo: "La prima è stata la dottoressa della clinica a inoltrarla, tanto che mi è stato detto che la polizia zoofila verrà a fare un controllo nella zona. Ma una denuncia l’abbiamo fatta anche noi ai carabinieri della Stazione di San Casciano".
La zona interessata ricordiamo è quella del Tondo delle Corti: "Sì esatto, io e Saba eravamo andati nel viale dove si arriva alla statua poco prima che rientrassi a casa. Sono tante le persone che vengono a passeggiare lì con i propri cani, ed è per questo che mi preme avvisare di stare attenti a chi frequenta la zona".
Chiediamo se abbia notato, durante le passeggiate, qualcosa di strano: "Alcune volte ho trovato dei sacchetti, in qualche caso all’interno c’erano dei resti di cibo, in alcuni casi c’erano dei vestiti, ma non ho mai pensato che all’interno ci potessero essere stato delle esche avvelenate, sempre ammesso che in quei casi ci fossero state".
L'uomo non nasconde la commozione: dodici anni passati insieme alla sua Saba sono tanti. Tornano alle mente i momenti felici e spensierati terminati con questa fine atroce e crudele.
E' difficile da descrivere cosa si prova in questi momenti: solo chi ama gli animali lo può capire. E comprendere l’amarezza e la rabbia per quanto avvenuto.
di Antonio Taddei
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