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domenica 12 Maggio 2024
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    Eleonora Bressi, la storia di un sogno e della grande gioia di passare dalle stelle… alle stalle

    Laureata all'Accademia di Belle Arti, per un periodo ha fatto anche la modella. Poi l'arrivo a San Casciano, e la costruzione (pezzo dopo pezzo) di un piccolo caseificio casalingo

    SAN CASCIANO – La storia di Eleonora. Dalle stelle alle stalle, felicemente nel Chianti a fare formaggi

    Il Chianti ci regala sempre storie belle. Storia di passioni intense e di scelte di vita a volte singolari. Oggi vogliamo raccontare la storia di Eleonora Bressi, una bellissima ragazza di 30 anni che, trasferitasi nel Chianti per amore, ha scoperto qui un altro grande amore, quello per le capre e per il formaggio.

    La incontriamo a casa sua, poco fuori San Casciano, nel suo piccolo laboratorio casalingo dove si dedica a fare formaggi, yogurt e gelati per la sua famiglia e per gli amici.

    Un piccolo ma assolutamente vero caseificio, messo su pezzo dopo pezzo, negli anni, con tanti sacrifici.

    “Quando ero piccola – ci racconta Eleonora mentre lavora con pazienza dei piccoli formaggi caprini – il mio desiderio è sempre stato quello di lavorare nel mondo dell’arte orafa. Il mio sogno era di fare creazioni d’arte d’argento e d’oro. Per questo ho studiato e mi sono laureata all’Accademia delle Belle Arti a Firenze”.

    “Non sono mai stata con le mani in mano – prosegue – Studiavo e la sera lavoravo come cameriera per contribuire a pagarmi gli studi. Poi ho cominciato a lavorare nei laboratori orafi per imparare il mestiere. Per un periodo ho fatto anche la modella per dei servizi fotografici per Polverini (parrucchieri). Ma poi, un giorno, tutto è cambiato. Ho conosciuto il mio attuale compagno, di San Casciano e qui, in queste belle campagne, mi sono trasferita dopo poco tempo”.

    “Sono delle Caldine e benchĂ©… ragazza di cittĂ  – prosegue sorridendo – avevo sempre avuto un affetto e una passione particolare per gli animali. I regali che mi facevano i miei genitori quando ero bambina, erano sempre “cose vive”: una gallina, un’anatra, un coniglio…! Quando sono approdata qui in campagna, tra campi e boschi, ho sentito di nuovo quel sentimento e quella vicinanza alla natura che mi faceva star bene da piccola”.

    “Piano piano, un po’ quasi per scherzo – ci dice Eleonora felice – abbiamo cominciato a mettere su un piccolo pollaio con galline, oche, anatre. Poi un po’ di orto per noi. Lo spazio, per fortuna, qui ce l’abbiamo ed è nata l’idea di allevare qualche capretta. Queste poche capre si sono fatte strada davvero nel mio cuore. Sono animali intelligenti e testardi ma anche tanto puliti e a modo loro affettuosi”.

    “Da sempre – aggiunge – mi sono interessata a tutto quello che riguarda il rispetto per l’ambiente, il nostro impatto su questo pianeta. Da sempre ho fatto attenzione ai temi dell’ecologia e della filiera corta a Km0. Così ci siamo detti “e se provassimo a fare il formaggio?”. Sono nati i primi esperimenti fatti proprio in cucina. I nostri vicini di casa sono diventati assaggiatori preziosi e grazie ai loro sinceri commenti e a qualche critica mi sono perfezionata tanto”.

    “Sperimentare nuove ricette e poter mangiare qualcosa di buono fatto tutto da noi – afferma convinta – mi rende felice. Mi fa connettere con la natura. Mi da un senso di profondo appagamento e di gioia. Quindi, se pur ad oggi sia solo un hobby molto faticoso, io rinuncio molto volentieri a tante cose pur di fare questa vita bucolica e sana. Quando torno da lavoro non vedo l’ora di chiudermi nel mio piccolo laboratorio casalingo, costruito piano piano e con tanti sacrifici”.

    “Oggi questi formaggi li facciamo per noi e per gli amici ma il mio sogno per il futuro – racconta ancora Eleonora – è quello di poter creare una piccola realtĂ  di produzioni casearie caprine aperta al pubblico. Vorrei proporre “ricette” e formaggi diversi. Dai piĂą freschi ai piĂą stagionati. Oggi, quando possiamo togliere un po’ di latte alle capre, cioè dopo il secondo mese di vita del capretto, produco, oltre al formaggio, lo yogurt e il gelato”.

    Abbiamo chiesto a Eleonora di spiegarci come, ognuno di noi, può fare lo yogurt fatto in casa.

    “La ricetta è molto semplice – ci dice ridendo – e anche io ho cominciato ad appassionarmi proprio facendo lo yogurt. Se qualcuno volesse provare a farlo nella propria cucina, per cimentarsi almeno una volta nella vita nell’arte casearia, può farlo con divertimento. Prendete dal latte e portatelo quasi ad ebollizione ( a 92°C). Fatelo freddare a temperatura ambiente fino a 42 °C. Dopo di che inoculate il fermento lattico. Io li compro liofilizzati ma si può anche usare un semplice yogurt in vendita ovunque. Basta che nell’etichetta riporti di avere al suo interno il Lactobacillus Bulgaricus o Streptococcus Thermophilus. Lasciare per almeno 8 ore ad una temperatura di 42 °C. Di solito io lo metto in piccoli recipienti a bagnomaria nel forno. Ecco fatto. D’estate con un po’ di frutta fresca è eccezionale!”.

    “Ci tengo a dire – conclude Eleonora – che tutto ciò che si fa con il latte di capra è ad alta digeribilità. Inoltre ha una percentuale di grassi più bassa quindi sono prodotti importanti e utili per la salute”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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