SAN CASCIANO – Erano da poco rientrati in casa dopo una visita passata all’ospedale di Careggi. Erano quasi le 20 di venerdì 22 febbraio, la porta di casa era rimasta socchiusa perché di lì a poco sarebbe entrato anche il figlio della coppia. Marito e moglie, settantenni, residenti nella zona del quartiere di Decimo, a San Casciano, seduti in cucina, hanno visto dalla finestra passare due persone.
I due hanno varcato la soglia della casa, si sono calati un passamontagna sul volto e con una spranga e una sorte di cacciavite ben appuntito sono andati incontro ai coniugi.
"In un primo momento abbiamo pensato che si trattasse di uno scherzo di carnevale, ma poi abbiamo capito che si trattava di due persone malintenzionate", raccontano le due vittime.
"Uno mi ha afferrato per un braccio – racconta la signora – mentre l’altro ha agguantato mio marito chiedendo dove fosse la cassaforte".
"Parlavano con un accento straniero, abbiamo detto che non c’era nessuna cassaforte in casa, che eravamo tornati da poco dall’ospedale, ma non ci hanno ascoltato, così uno mi ha portato sul divano strattonandomi, mentre l’altro ha iniziato a tirare a mio marito".
La signora ha aperto la borsa e dal portafoglio ha tirato fuori tutte le banconote che aveva. Lo stesso ha fatto il marito. I due malviventi hanno preso all'uomo l'orologio che aveva al polso ma non si sono accontentati: "Continuavano a chiedere dove era la cassaforte e se ai piani superiore c’erano altre persone".
"Per fortuna con noi non c’erano le nostre nipoti – sospira la donna – Nel frattempo è tornato a casa mio figlio e ha parcheggiato il furgone nel piazzale. I due mi hanno chiesto chi fosse. Mi sono alzata dal divano sempre con quest’uomo che mi teneva per il braccio e mi sono diretta verso la porta, ho avuto la forza di gridare a mio figlio ‘ Scappa vai via, vai via!’"
Sono stati momenti di forte tensione: il marito era tenuto fermo, minacciato con il cacciavite, il figlio è arrivato a pochi passi, uno dei malviventi ha cercato di trascinarlo dietro strattonando anche la donna: "Siamo caduti a terra tutti e tre", continua il racconto la signora.
Nel frattempo è arrivata una macchina dei vicini, le grida hanno attirato l’attenzione di altri vicini che hanno acceso tutte le luci e i malviventi hanno capito che era meglio lasciar perdere e andarsene.
"Quello che mi tratteneva a un certo punto mi ha detto che mi avrebbe ammazzato se non gli dicevo dove si trovava la cassaforte. Non posso scordarmi l’espressione di quegli occhi", la signora tiene tra le mani un fazzoletto per asciugarsi le lacrime, mentre il marito la conforta, ma scuotendo la testa dice: "E’ un mondaccio, un mondaccio!".
di Antonio Taddei
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