SAN CASCIANO – Quando avviene un terremoto come quello che ha raso al suolo i paesi del centro Italia nella notte del 24 agosto, i tecnici in grado di ristabilire le connessioni delle aree colpite con il resto del mondo sono importanti come i soccorritori che scavano fra le macerie.
Uno di quelli che hanno consentito ad Amatrice di uscire rapidamente dall'isolamento causato dal sisma è stato il sancascianese (di Spedaletto) Giacomo Bartalesi. Che ci racconta la sua esperienza mentre, dopo lunghi giorni di lavoro, sta per tornare in Toscana.
"Sono partito per dare soccorso alle popolazioni terremotate – inizia Giacomo nel suo racconto – nell'ambito del mio lavoro, visto che da alcuni anni ormai lavoro come tecnico informatico presso la Protezione Civile del Comune di Firenze".
"Ho avuto l'incarico – spiega ancora – di operare nel campo base della Regione Toscana a Cornillo Nuovo, a pochi chilometri da Amatrice, gestendo la parte telecomunicazioni, attraverso un ponte radio mobile della Regione Toscana, gestisco anche il collegamento internet del campo attraverso una Connessione Satellitare Mobile della Provincia di Firenze".
Ci dice che "l'impatto col campo questa volta non è stato facile, perché siamo stati accolti anche dal maltempo e da una grandinata che ha trasformato il tutto in un pantano. Ma con il passare dei giorni e con il duro lavoro dei tanti volontari toscani di questo campo, tutto è piano piano andato nella direzione giusta".
Tanto il lavoro, ma anche tantissime le emozioni: "La parte più toccante è stata l'incontro con le popolazione dei paesi terremotati, i quali ci hanno per primi accolti a braccia aperte e ringraziato; qua oggi tutti hanno una storia, purtroppo triste, da raccontare. E anche solo ascoltarli è una cosa per loro molto utile".
Lo scenario di Amatrice è devastante: "Mi è capitato di poter fare un giro per la zona rossa di Amatrice ed è stato uno spettacolo abbastanza sconvolgente, specialmente quando fai il confronto con street view tra le macerie e le case come erano prima. Veramente impressionante anche il fatto che se ti riposi per un attimo su una panchina senti in continuazione piccole scosse, qua il terremoto ti entra dentro e sembra non dare tregua.
Come sempre capita, il lavoro di tutti è frutto di una squadra: "Vorrei citare anche i ragazzi di http://terremotocentroitalia.info/ – conclude Giacomo – che da casa sono riusciti a darmi una
mano per alcune necessità. Oggi, lunedì 5 settembre, dovrei tornare a casa, ma son sicuro che questa esperienza me le porterò dentro per sempre".
di Matteo Pucci
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