SAN CASCIANO – Hanno tirato un sospiro di sollievo tutti i presenti, ma anche i residenti che abitano all’inizio di via Scopeti, quando nella mattinata di oggi, venerdì 11 febbraio, gli uomini del nucleo CMD (Conventional Munition Disposal – Bonifica di munizionamento Convenzionale) del Reggimento Genio Ferrovieri di Castel Maggiore dell’Esercito Italiano, hanno appurato che nella buca dello scavo per l’installazione di nuove tubature idriche per conto di Publiacqua, era presente una sola granata d’artiglieria da 15 cm HE (High Explosive), di fabbricazione tedesca.
Una operazione gestita, come sempre in questi casi, in concorso con la Prefettura di Firenze, disposto dal Comando Forze Operative Nord di Padova, deputato alla gestione dei concorsi militari in tempo di pace nell’area centro-settentrionale della penisola.
Il rischio era che oltre a quella ce ne fossero altre: ipotesi che è stata esclusa dopo un’accurata ispezione con apposite apparecchiature del nucleo CMD.
Un ritrovamento analogo era avvenuto in via Borromeo nel dicembre 2019: qui però furono trovati, sempre durante i lavori di scavo, ben 21 ordigni uguali a quello sulla via Scopeti.
Una quantità ingente, tanto per il recupero e la messa in sicurezza alcune famiglie dovettero lasciare le proprie abitazioni per una notte.
Ordigni che, sistemati durante la Seconda guerra mondiale, erano stati posizionati dai soldati tedeschi per far saltare la strada e rallentare così l’avanzata degli Alleati. Ma non erano stati fatti esplodere.
Stessa situazione in via Scopeti, lungo una strada che sarebbe servita (oltre alla via Cassia) all’avanzata alleata.
Anche questa granata era rimasta inesplosa, ma ancora potenzialmente pronta a procurare danni a cose e persone. Anche a distanza di 77 anni.
Sul posto la polizia locale, che ha provveduto a chiudere via Scopeti dalle 9.45 alle 11.30, deviando il traffico senza disagi.
Presenti anche i carabinieri della Stazione di San Casciano, un medico del 118 e un’ambulanza della Croce Rossa Italiana.
Prelevato l’ordigno, gli uomini del nucleo CDM si sono recati sull’alveo del torrente Suganella, in mezzo alla campagna, a seguito della segnalazione di un privato cittadino. Che aveva notato un ordigno affiorare lungo il corso d’acqua.
In questo caso si trattava della parte ogivale di una granata d’artiglieria (sempre risalente alla Seconda guerra mondiale).
Entrambi gli ordigni sono stati fatti brillare in una cava, area opportunamente condizionata e in grado di non arrecare disagi alla popolazione.
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