SAN PANCRAZIO-LUCIGNANO (SAN CASCIANO-MONTESPERTOLI) – Ancora furti nelle case del territorio del Chianti fiorentino. Questa volta si parla di una sorta di vero e proprio “commando”, organizzato e ben attrezzato.
I fatti risalgono a qualche giorno fa, e a raccontarceli è Matteo Magazzini, che insieme alla sua famiglia è stato vittima di quello che si è configurato quasi come un “assalto”.
“Il furto è avvenuto in pieno giorno – inizia a raccontarci Matteo – intorno alle 16, ed è stato messo a segno in poco più di un’ora. Nessuno dei nostri vicini ha sentito niente. Io e mio fratello siamo usciti per un caffè con gli amici, mentre i miei genitori erano partiti proprio la mattina per qualche giorno di vacanza”.
Una volta usciti tutti, i ladri sono entrati in azione: “Hanno iniziato dalla casa dei nostri nonni al primo piano – prosegue il racconto di Matteo – La nonna tra l’altro era morta poche settimane prima, la casa era completamente vuota”.
“Hanno sfondato la porta e distrutto tutto – continua – vandalizzato, addirittura hanno smontato i cassetti dei mobili e degli armadi per vedere se c’era il doppio fondo, perché in casa non c’era niente di valore. Hanno solo preso le fedi nuziali, che avevamo lasciato accanto al letto”.
“Sono poi saliti al secondo piano – aggiunge in un racconto che svela, parola dopo parola, una azione davvero organizzata – a casa nostra. Anche lì hanno sfondato la porta e vandalizzato tutto, vuotato armadi, mobili. Hanno preso i contanti e l’oro che hanno trovato, i classici regali di cresime e comunioni, miei e di mio fratello. Un orologio di marca di mio fratello, un paio di collane della mamma; hanno lasciato cellulari vecchi, computer. Gli oggetti tecnologici ed elettronici non li hanno proprio toccati”.
E qui si arriva al dunque: “Hanno sradicato dal muro e portato via l’intero armadio blindato dove io detenevo regolarmente due fucili e una carabina che utilizzo per la caccia, oltre a tutte le munizioni” sottolinea Matteo, in un misto di rabbia e stupore.
“Da listino si parla di 210 kg di armadio vuoto – puntualizza – In quattro avevamo fatto una gran fatica a portarlo in casa. Pieno di armi e munizioni come minimo sarà stato 250 kg: lo hanno smurato e portato via dal secondo piano! Il valore complessivo supera abbondantemente i 10.000 euro. Lo hanno portato giù dalle scale e caricato in un furgone che avevano posizionato nel giardino dietro casa. Per poi andarsene via, appunto, senza che nessuno del paese si accorgesse di niente”.
“Oltre ai danni, al valore economico e affettivo degli oggetti rubati – dice ancora Matteo, a dir poco amareggiato – resta davvero lo sgomento di sentirsi sorvegliati. Perché per attuare un furto del genere vuol dire che siamo stati studiati molto nel dettaglio: sapevano che in quel momento non avrebbero trovato nessuno e, sicuramente, erano in diverse persone, perché altrimenti non sarebbero mai riusciti a portare fuori un armadio del genere”.
Si tratta, come è facile capire dalla vicenda, di vere e proprie bande organizzate: “Ci è stato detto della possibilità di utilizzo dei fucili rubati o per fare rapine, oppure da inviare all’estero per scopi bellici. Solo in rari casi, ci è stato confermato, vengono ritrovati abbandonati dopo giorni. Per adesso non è il nostro caso”.
“E senza dubbio – conclude Matteo – è un’ulteriore ansia sapere che ci sono armi irregolari che girano nel nostro territorio. Rimangono la rabbia, la preoccupazione e anche lo shock di aver vissuto, in un piccolo paese come il nostro, un assalto del genere”.
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