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venerdì 26 Aprile 2024
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    La sancascianese Isadora Bilancino ci aggiorna “in diretta” sulla situazione nella metropoli turca

    SAN CASCIANO – Riceviamo e pubblichiamo la testimonianza di Isadora Bilancino, giovane sancascianese che vive a Istanbul e che in questi giorni ci sta raccontando, vista da dentro, la situazione esplosiva nella metropoli turca.

     

    Dovrebbe già essere atterato in Italia Daniele Stefanini, il fotografo livornese che durante la giornata di domenica è stato arrestato dalla polizia a Istanbul.

     

    E' stato arrestato perché faceva foto e documentava gli attacchi della polizia contro i manifestanti a mani nude. Domenica non sono stati usati solo idranti e lacrimogeni, ma anche mazze di legno per allontanare i dissidenti.

     

    Gli arresti sono stati circa 40 durante la giornata, tra i quali quattro giornalisti turchi. Gli arresti proseguono oggi, con perquisizioni alle prime luci dell'alba negli uffici e nelle case private dei membri di un partito socialista, i dipendenti e dirigenti di una radio libera, un agenzia di stampa e un giornale.

     

    La polizia, da quando il parco è stato sgomberato la sera di sabato 15 giugno, pattuglia la città e impedisce l'avvicinamento di qualsiasi gruppo di manifestanto all'area di Taksim. Intanto il Vice Primo Ministro turco ha fatto sapere che chiunque si trovi a Gezi Park con l'intento di manifestare verrà considerato come terrorista e che da adesso in poi qualsiasi metodo potrebbe essere usato per  sopprimere manifestazioni illegali, tra cui l'esercito.

     

    Parole che intimoriscono, proprio come quelle del Primo Ministro Recep Tayyip Erdoğan, che durante il suo comizio di domenica intitolato “Rispetto della volontà nazionale” ha annunciato che porterà avanti ricerce sui social media e sui giornali per identificare coloro che hanno incitato alla protesta pubblicamente.

     

    Sembra non ci sia altra soluzione per il popolo turco che cercare una via pacifica per protestare. Ieri sera ad Istanbul c'è già chi ha pensato ad un modo di protestare innocuo. Si tratta di una protesta silenziosa ed immobile: ieri sera, verso le 20.30 un individuo si è fermato in piazza Taksim, rivolto verso il Centro Culturale Ataturk e non si è più mosso fino alle tre di notte circa.

     

    È rimasto lì, in piedi, con lo sguardo fisso, nella stessa posizione, senza fare niente. Ben presto qualche passante si è aggregato per qualche minuto in sostegno della protesta. Alle una di notte, i passanti fermi rivolti verso il Centro erano già più 300 e la polizia li ha invitati a smettere.

     

    Alcuni hanno continuato a “rimanere in piedi” in piccoli cerchi, mentre l’uomo è rimasto nella stessa posizione fino verso le tre di notte. Intanto su Twitter #DuranAdam (L’uomo che sta in piedi/fermo) è diventato l’hash tag più popolare a livello globale ieri sera.

     

    “L’uomo che sta fermo” è Erdem Gündüz, ballerino e coreografo emergente turco. I suoi amici fanno sapere che nello zaino che giace ai suoi piedi porta acqua e biscotti. Contribuire a tale rifornimento è l’unico modo per aiutare la protesta, aggiungono, poiché fermandosi a partecipare all’atto di resistenza si verrebbe a formare una folla, che potrebbe essere definita legalmente come una protesta o assemblea e quindi contestabile.

     

    Intanto nel resto della città molte persone hanno iniziato a “fermarsi”, dimostrando la determinazione nel continuare a dimostrare dissenso.

     

    Domani un altro dei progetti contestati del governo di AKP avrà inizio. Dalla stazione di Haydarpaşa, affacciata sul Bosforo sulla sponda asiatica, stanotte partirà l'ultimo treno. Presto inizieranno i lavori di ristrutturazione dell'edificio storico, eretto  durante l'Impero Ottomano nel 1872 e poi rimodificato nella struttura nel 1906  da due architetti tedeschi.

     

    Accanto alla stazione, verrà costruito un complesso di edifici nuovi, tra i quali un albergo e un centro commerciale. Alcuni cittadini indignati per la scelta hanno già organizzato un incontro sulle scale della stazione per opporsi al progetto.

     

    Se all'opinione pubblica è stato proibito di manifestare, è probabile che presto esempi alternativi di resistenza prenderanno a diffondersi. Il popolo turco in questi 18 giorni di occupazione è rimasto sorpreso di se stesso e secondo le previsioni di alcuni siamo solo all'inizio del risveglio.  

     

    Isadora Bilancino

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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