SAN CASCIANO – Grazie ai racconti che ci ha lasciato Piero Calamandrei (1889-1956), tra i grandi che hanno scritto gli articoli della Costituzione della Repubblica Italiana, insegnante, universitario, avvocato, uomo politico, fondatore del Partito d’Azione, possiamo conoscere anche pezzi di storia di San Casciano.
Tra i tanti libri scritti ce n’è infatti uno in particolare che riguarda una località, Faltignano, tra Sant’Andrea in Percussina e Chiesanuova.
Dove ha scritto, nel 1941, “La casa di campagna”, descrivendo i momenti della sua infanzia passati con i nonni.
E si racconta che fin da tempi lontani era usanza, il 24 agosto, festeggiare San Bartolomeo: in quel giorno per i residenti delle frazioni vicine, Spedaletto, Sant’Andrea in Percussina, Chiesanuova, il Cigliano (ma anche di San Casciano), era tradizione festeggiare il santo nel bosco della Pia dei Tolomei, mangiando il cocomero.
Questa festa, come tante altre, finì intorno agli anni ’60, andando poi persa e rimanendo solo nei ricordi di poche persone.
Ma oggi grazie a Marta Santoro e alla sua famiglia, proprietaria del parco e dove è nata l’Azienda Agricola “La Percussina”, si è ridato vita a quest’antica tradizione con “La cocomerata rinata!”, grazie anche al patrocinio del Comune di San Casciano.
Così oggi, a partire dalle 18 e fino a mezzanotte, è stato possibile visitare il Parco della Pia riportato al suo splendore con tante varie iniziative.
Ma nella nostra ricerca abbiamo trovato una foto in bianco e nero, scattata dal sancascianese Mario Peruzzi, dove si vedono donne e uomini in occasione della festa di San Bartolomeo nel Parco della Pia.
Mentre a raccontarci i momenti di vita trascorsi quel giorno, è un signore felicissimo di questa iniziativa: “Ricordo che in quel giorno di festa – racconta – nel pomeriggio, ci ritrovavamo a dire il Vespro nella chiesa di San Bartolomeo a Faltignano, con il parroco Lombardo Lombardi”.
“Fu l’ultimo sacerdote – prosegue – in quanto a lui si deve il trasferimento della sede parrocchiale a Chiesanuova. Finito il Vespro andavamo tutti nel Parco della Pia dei Tolomei dove accanto alla vasca c’era “Pece”, un ortolano di San Casciano, che aveva caricato il cassino dell’Ape pieno di cocomeri e lì intorno si consumava la festa”.
“Pensi – ci dice ancora – il giorno dopo andavamo a prendere le bucce del cocomero per dare ai maiali! Altri tempi, difficili da descrivere oggi. Un anno ricordo che qualcuno portò un giradischi a manovella e tutti ci mettemmo a ballare, c’era davvero poco, molta povertà, ma ci divertivamo tanto!”.
Oggi quei ragazzi sono persone con i capelli bianchi, qualcuno in là con gli anni, qualcuno è venuto a mancare.
Ma grazie a Marta Santoro oggi si sono potuti rivivere momenti davvero speciali, rievocando la Festa di San Bartolomeo nel Parco della Pia dei Tolomei.
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