QUATTRO STRADE (SAN CASCIANO) – La tempestività dei soccorsi e le indicazioni date dall’operatore del 112. Sono state decisive ieri, domenica 30 luglio, nella campagna delle Quattro Strade, a San Casciano, per salvare una vita.
E’ Antonella, moglie dell’uomo di 56 anni che è andato in shock anafilattico dopo essere stato punto da una vespa, a ripercorrere quei momenti terribili.
In cui la vita del marito è rimasta appesa a un filo sottilissimo che, per fortuna e capacità di molti, non si è spezzato.
Antonella che, tramite Il Gazzettino del Chianti, vuole anche esprimere la sua gratitudine verso i soccorritori, i medici, l’equipaggio dell’elisoccorso Pegaso 1, che hanno permesso che una domenica di luglio non si trasformasse in un dramma.
“Ci siamo recati nella casa dei nostri amici che si trovano in vacanza – inizia a raccontare – per controllare che tutto fosse in ordine. Mio marito era a sistemare alcune cose in giardino, mentre io mi trovavo all’interno della casa”.
“A un certo punto – prosegue – mi sono sentita chiamare. Non gli ho risposto subito, poi mi ha richiamato dicendomi di raggiungerlo. Uscita l’ho trovato al lavandino che si bagnava le mani dicendomi: “Mi ha punto una vespa. C’è un nido di vespe in giardino”. Proprio il giorno prima era stato punto a un orecchio, ma non era successo nulla: e il perché ce l’ha spiegato il medico”.
Ovvero?
“Nella cartilagine dell’orecchio il veleno non riesce a entrare in circolo, ma stavolta è stato punto alla gola. Subito dopo mi ha detto: “Mi sento male”. Il tempo di accompagnarlo in casa a sedere vicino alla tavola, e mi ha chiesto di chiamare i soccorsi. Poi ha appoggiato la testa, ha sbarrato gli occhi e ha iniziato a fare come una schiuma dalla bocca. Da quel momento non ha risposto più ai miei solleciti”.
“Ho composto il 112 – continua Antonella descrivendo quegli attimi drammatici – e subito mi ha risposto una operatrice, che mi ha seguito per telefono per circa quaranta minuti”.
Punto alla gola da un insetto: uomo salvato da intervento di ambulanze ed elisoccorso
Nel frattempo cosa è avvenuto?
“Lei mi faceva delle domande, io ero sempre più disperata, mi ha detto di distenderlo per terra. Era un peso morto, e con fatica l’ho disteso e gli ho messo un asciugamano sotto la testa. Intanto l’operatrice mi ha chiesto se respirava e, in caso non respirasse, di fargli un massaggio cardiaco. Altro pensiero è stato che l’ambulanza non ci avrebbe trovato, perché dalla strada ci sono circa cinquecento metri per arrivare alla casa. E il cancello era chiuso”.
Eravate solo lei e suo marito?
“Sì, nonostante l’operatrice mi avesse detto di non lasciarlo solo, mi sono precipitata ad aprire il cancello. Una corsa disperata, mi sentivo le gambe pesanti ed ho fatto davvero fatica ad arrivare. Con il pensiero di averlo lasciato solo”.
Era comunque sempre in contatto con l’operatrice del 112?
“Sì, al cellulare; nel frattempo ho sentito passare l’ambulanza, tanto che le ho detto di farla tornare indietro. E’ stato un attimo: quando ho visto l’ambulanza che mi stava venendo incontro mi sono buttata per terra. Ho dato indicazioni per arrivare fino sull’aia, e lì avrebbero trovato la porta aperta con mio marito per terra. L’operatrice mi ha detto di non preoccuparmi, e che a quel punto avrebbero pensato a tutto i soccorritori. Le ho chiesto di riattaccare per chiamare i miei familiari”.
E’ tornata verso la casa?
“Sì, con grande fatica. Lì ho trovato un volontario della Misericordia di Mercatale, gentilissimo, che mi ha tranquillizzata. Nel frattempo era arrivata anche l’ambulanza dell’AVG di Greve, con la dottoressa e altri soccorritori, oltre all’elisoccorso. Se tutto questo fosse avvenuto il giorno prima mio marito era da solo, sarebbe stato un dramma”.
Possiamo dire che la tempestività dei soccorsi è stata determinante per la vita di suo marito?
“Sì, e sono grata all’operatrice del 112 che mi ha saputo guidare in tutto ciò che potevo fare, nonostante le gridassi che non sarei stata in grado. Così come un grazie di cuore va ai volontari della Misericordia di Mercatale, alla dottoressa dell’AVG e ai volontari, al medico e agli altri operatori dell’elisoccorso, al pilota che è riuscito a fare un atterraggio con precisione millimetrica. Grazie, grazie dal profondo del cuore a tutti loro per avere salvato la vita a mio marito”.
La tensione è ancora tanta, sono passate poche ore da un evento che poteva stravolgere un’intera vita.
Ma Antonella, ancora provata, sa che dire grazie vale molto. Per tutti coloro che, ogni giorno, lavorano per questo.
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