SAN CASCIANO – Ci sono opere d’arte nel nostro territorio che, per vari motivi, non sono visibili: vuoi perché si trovano in luoghi privati o, come nel nostro caso, si trovano all’interno di un monastero dove vige la clausura.
Si tratta del monastero L’Immacolata delle Clarisse, in viale San Francesco, a San Casciano: nel suo refettorio si trova un bellissimo affresco dell’Ultima Cena, opera di Lorenzo Cresci, datato 1560. Che solo in poche eccezioni è stato mostrato al pubblico.
Per questo Antonio Taddei, giornalista del Gazzettino del Chianti, e la storica dell’arte Mesi Bartoli, entrambi sancascianesi amanti del territorio, hanno deciso in stretto accordo con l’abbadessa del monastero, Suor Maria Livia, di realizzare un calendario.
In cui, nello scorrere dei mesi dell’anno, si possono ammirare su carta patinata, foto che riproducono particolari immagini dell’Ultima Cena. Mai vista prima.
Lo scopo è stato di fare conoscere alla comunità un’opera importante della pittura fiorentina del XVI secolo.
Grazie a questa realizzazione i proventi della vendita saranno devoluti alle Sorelle Clarisse, per consentire il restauro di altre opere d’arte che si trovano all’interno del monastero.
Tutto questo è stato possibile grazie alle persone che hanno creduto e sostenuto il progetto: la Fondazione ChiantiBanca, Michele Gheri direttore della filiale di San Casciano.
Ggrazie a Paolo Pirillo, storico del medioevo e Presidente dell’Associazione Centro Studi Storici Chiantigiani.
Grazie alla dottoressa Anna Maria Florida, della Soprintendenza per la Città Metropolitana di Firenze e per le Provincie di Pistoia e Prato.
Grazie al sindaco di San Casciano Roberto Ciappi per il patrocinio concesso, grazie a Laura Frediani, presidente del Lions Club Firenze-Impruneta-San Casciano, per l’impegno profuso insieme a tutti i soci.
Grazie allo Studio L Fotografia di Alessia Ceroni che ha eseguito le foto. E grazie all’editore, Luca Betti.
La presentazione si è tenuta nel Cappellone di Sant’Antonio Abate, adiacente al monastero, alla presenza del sindaco Roberto Ciappi e dall’assessore alla cultura Maura Masini.
A spiegare il progetto e la storia del monastero è stata la storica dell’arte Mesi Bartoli, la quale non ha escluso la possibilità di portare avanti dei progetti d’approfondimento per quanto riguarda i dipinti delle due lunette sopra L’Ultima Cena, dove si riesce a vedere una San Casciano inedita e, intorno, un paesaggio tutto da scoprire, visto con gli occhi del pittore Lorenzo Cresci nel 1560.
“Abbiamo avuto un altro contributo importante – ha detto Mesi Bartoli – dalla ricercatrice Anna Tambini. Che durante le ricerche della vita del pittore, oltre a tante notizie, ha scoperto che Lorenzo Cresci morì il 18 maggio 1614, per poi essere sepolto nella chiesa di San Frediano, a Firenze”.
Siamo andati a vedere se ancora esistono tracce della sua morte, ma abbiamo scoperto che la chiesa di San Frediano, una delle più antiche parrocchie fiorentine, fu demolita nel 1798. E il suo titolo fu trasferito al “Cestello Nuovo”, oggi chiesa di San Frediano al Cestello. Al suo posto oggi c’è un palazzo.
A conclusione Suor Maria Livia ha ringraziato i presenti, ricordando che le Sorelle Clarisse sono parte integrante della comunità sancascianese. E che grazie a questa iniziativa, saranno programmate alcune date con la possibilità di vedere da vicino L’Ultima Cena.
Chi vuole acquistare il calendario lo può trovare presso la Libreria “ Carlo Lotti” in via Roma 12; allo Studio L fotografia, in via Machiavelli 40; oppure presso il monastero L’Immacolata in viale San Francesco. O chiamando il numero 3384139788.
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