SAN CASCIANO – La chiusura repentina dell'ufficio Siae del Chianti avvenuta a metà luglio, con la fine del rapporto con lo "storico" mandatario del territorio, ha creato moltissimi interrogativi. Interrogativi che aumentano a fronte della mancanza di motivazioni data dalla stessa Siae.
Tantissimi i privati, le associazioni, le aziende, che in tutti questi anni hanno avuto a che fare con l'ufficio chiantigiano (che nel frattempo da oggi, venerdì 31 agosto, riapre due volte alla settimana a Tavarnuzze, vedi articolo sotto), si domandano cosa sia accaduto.
Fra questi il Partito democratico di San Casciano. Che in questa lettera aperta ci racconta come, quest'anno, ha scoperto di pagare il doppio (di Siae ovviamente) per la Festa dell'Unità. Di come sta cercando di capire cosa sia successo anche negli anni precedenti.
E, correttamente, invita tutti a fare le opportune verifiche su quello che è stato pagato alla Siae nel nostro territorio.
Gentile direttore. Apprendiamo da un vostro recente articolo che la Siae riaprirà a breve uno sportello sul nostro territorio; siamo ben lieti che il Comune di Impruneta abbia risolto questa spiacevole (e logisticamente scomoda) situazione.
Non vogliamo cavalcare nessuna polemica né tanto meno sostituirci a chi ha il dovere di accertare eventuali responsabilità, quello che vogliamo è, semplicemente, raccontare la nostra recente esperienza con il "vecchio" ufficio Siae del Chianti, con la speranza che possa risultare utile ad altre associazioni che, come noi, organizzano manifestazioni musicali sul territorio sancascianese e chiantigiano.
Durante il mese di giugno, nell'ambito del pagamento dei permessi Siae relativi alla Festa de l'Unità 2018, ci siamo trovati di fronte ad un conto che ci è parso subito eccessivamente salato.
Abbiamo telefonato all'ufficio competente del Pd nazionale, consapevoli che ad ogni festa de l'unità vengono applicate le tariffe previste da una convenzione stipulata con la Siae a livello nazionale.
Con il fondamentale sostegno del nostro partito e dopo un'attenta analisi della convenzione ci siamo accorti che la cifra che dovevamo pagare era sostanzialmente la metà di quella che ci era stata presentata.
Contattando di nuovo la mandataria Siae del Chianti per chiedere spiegazioni, ci hanno immediatamente ridotto di circa il 50% il totale da pagare, rimodulando correttamente la cifra, secondo le tariffe convenzionate.
Abbiamo colto l'occasione per far notare come probabilmente anche le cifre degli anni passati avrebbero potuto essere rimodulate, ma dopo pochi giorni abbiamo appreso dal Gazzettino del Chianti dell'improvvisa chiusura dell'ufficio, che ci ha impedito di svolgere ulteriori accertamenti.
Non è nostra intenzione accusare nessuno. Vogliamo semplicemente rendere pubblica la nostra esperienza, cosicché altre associazioni possano porre la giusta attenzione in situazioni simili alla nostra.
Spesso, quando si organizzano feste ed altri eventi, le forze e l'attenzione sono concentrate su altro, e tendiamo, giustamente, a fidarci delle cifre che la Siae ci presenta, non avendo spesso gli strumenti per verificare e controllare.
Noi abbiamo avuto la fortuna di aver ricevuto il prezioso aiuto del Pd nazionale, che ci ha permesso di renderci conto dell'errore, ma se altri errori fossero stati commessi saremmo ben lieti di condividere la nostra esperienza, per permettere a chi ne è stato vittima di riuscire a recuperare cifre che, seppur piccole, possono essere fondamentali per le tante attività che le associazioni del nostro territorio svolgono per tutta la comunità sancascianese.
Con l'occasione ringraziamo il Gazzettino del Chianti per l'opportunità e per il prezioso lavoro che, anche su questa vicenda, sta svolgendo.
Partito Democratico di San Casciano
di Redazione
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