SAN CASCIANO – La buona notizia, che al momento è soprattutto un auspicio, è che la struttura delle ex Cantine Antinori, che si trova sulla via Empolese (zona Bardella), potrebbe ritornare (ri-acquistandole) alla famiglia Antinori.
È quanto abbiamo appreso dal Marchese Piero Antinori quando gli abbiamo chiesto se le voci che si vanno rincorrendo in questi giorni, relative a un loro interessamento nel tornare in possesso dell’immobile, siano veritiere.
La risposta è stata di (ampia) apertura: "Io sono emotivamente legato a quella struttura – ci ha detto – e vedendola in quelle condizioni in cui versa, è un grande dolore".
"L’impegno c’è – sottolinea Antinori – tenteremo di fare il possibile. Perché, ripeto, per la nostra famiglia è una spina nel cuore vedere lo stato attuale di tutta l’area. Speriamo…".
E naturalmente, oltre alla famiglia Antinori, a tutti farebbe un immenso piacere ridare nuova vita a quegli spazi che da alcuni anni sono davvero abbandonati a loro stessi.
Con l’aggravante che i locali dopo poco sono stati presi di mira dai vandali, che con facilità sono entrati all’interno, mettendo a repentaglio anche la propria vita oltre a devastare tutto quello che vi era all’interno.
Non solo: la struttura è in buona parte coperta da lastre di eternit e la preoccupazione, soprattutto per i residenti del Bardella e del Gentilino, è che una parte di queste lastre si è rotta.
Tanto che hanno cercato di costituire un comitato per la tutela della salute, nonostante il Comune di San Casciano abbia garantito che la situazione è sotto monitoraggio da parte degli organi competenti.
Ma c’è anche un altro problema: le piante su via Gentilino, via Cigliano, via Empolese e via Pisignano. Crescono invadendo parte della carreggiata, impedendo anche l’illuminazione.
E c’è anche chi vive al confine con le ex Cantine, che ha visto l’aumento di ratti e altri animali selvatici.
Insomma se davvero l'intenazione da parte di Antinori è di ricomprare le vecchie Cantine, tutto ciò farebbe tirare davvero un sospiro di sollievo anche ai residenti.
di Antonio Taddei
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