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venerdì 26 Aprile 2024
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    “Mentre aspetto il risultato del tampone per “liberarmi”, rischio di perdere il posto di lavoro”

    Il racconto di Fabrizio Cellesi, 55enne di Mercatale: "Se sapessi di essere tornato negativo potrei essere già a lavoro. Sono in casa ormai dal 24 ottobre"

    MERCATALE (SAN CASCIANO) – “Mi sono deciso a contattarvi per far conoscere una situazione che secondo me è vergognosa”.

    Così inizia il racconto (ovviamente per telefono) di Fabrizio Cellesi, cinquantacinquenne di Mercatale.

    Fabrizio mette in luce un problema di cui si sente parlare sempre più spesso: il ritardo nella comunicazione dell’esito dei tamponi effettuati a Barberino Tavarnelle.

    Tutto è cominciato l’ultima settimana di ottobre, quando dopo un paio di giorni di febbre Fabrizio ha fatto (giustamente) il tampone ed è risultato positivo.

    Poi, come previsto dalla procedura, lasciati passare almeno dieci giorni dal precedente tampone, ne ha fatto un secondo.

    Al drive through a Tavarnelle. E da allora – domani è una settimana precisa – non ha ancora saputo l’esito.

    “Fatto il tampone – inizia Fabrizio – ho chiesto agli infermieri quanto tempo ci sarebbe voluto per avere il risultato. E loro mi hanno detto: “Due giorni”. Ma ne sono passati sei e ancora non so niente. Sul sito della Regione non c’è il referto, neppure il mio dottore sa nulla”.

    Per Fabrizio questo “incidente di percorso” ha delle ricadute anche sul lavoro.

    “Da agosto lavoro a tempo determinato in un’azienda di Barberino Tavarnelle – ci spiega Fabrizio – L’azienda mi avrebbe rinnovato il contratto, ma per onestà ho preferito aspettare a firmare, dato che mi ero ammalato”.

    “Il fatto è che a dicembre finisce la stagione – prosegue – E, se fossi sempre positivo, perderei il lavoro, perché dovrei aspettare e giustamente non mi assumerebbero agli inizi di dicembre, per lavorare nemmeno un mese. Ma se sapessi di essere negativo potrei essere già a lavoro”.

    “Per fortuna sto bene – aggiunge – E anche la mia famiglia: peraltro mia moglie e mia figlia, con le quali convivo, hanno fatto il tampone e sono risultate negative”.

    “Però sono arrabbiato per questa situazione – dice comprensibilmente amareggiato – Mi sembra assurdo dover aspettare una settimana per avere il risultato. Che ormai ha anche poco senso, visto che in caso di positività dovrei rifarlo dopo sette giorni, cioè… domani”.

    “Per di più rischio il lavoro – conclude Fabrizio – E sono in casa dal 24 ottobre: è quasi un mese. Se lo avessi saputo, avrei scelto la strada dell’isolamento”. 

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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