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venerdì 29 Marzo 2024
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    Corso per trattoristi al Podere Tignanello: un’opportunità formativa per otto migranti

    Il progetto per permettere di imparare un mestiere e favorire l'integrazione. Le loro storie e i loro sogni

    SANTA MARIA A MACERATA (SAN CASCIANO) – Nell’ambito del Progetto E.M.M.E. (Enterprises Meet Migrants for Employment) nei giorni 19 e 20 novembre si è tenuto il corso per gli addetti alla conduzione di trattrici agricole, totalmente finanziato da Marchesi Antinori nella tenuta di Tignanello (a Santa Maria a Macerata, San Casciano), destinato a otto migranti ospitati presso CAS e SPRAR/SIPROIMI della provincia di Firenze e Pisa.

     

    Il Progetto E.M.M.E. è un progetto europeo trasnazionale (fondo F.A.M.I.) che viene realizzato da dieci partner in tre diversi paesi: Italia (Toscana), Spagna (Andalusia) e Regno Unito (Scozia).

     

    Per l’Italia i partner coinvolti sono quattro Soc. Coop il Cenacolo (capofila di tutto il progetto), Consorzio CO&SO, Fondazione Adecco per le Pari Opportunità e Confcooperative Toscana. Il fine ultimo è quello di fare incontrare i migranti che partecipano a E.M.M.E. con le imprese aderenti al progetto dando un contributo attivo nel processo d’integrazione delle persone straniere presenti nel territorio.

     

    Così se il primo giorno ha riguardato la teoria, il giorno dopo gli otto migranti hanno fatto la loro esperienza sul trattore e per chi non era mai salito su un mezzo agricolo, il primo approccio è stato nel condurre un tagliaerba a ruote.

     


     

    SUL TRATTORE – Lezioni di guida

     

    Dietro attenti operai specializzati di Antinori, per la guida del trattore LoMbaeye Sy, e per il tagliaerba Kebe Falou, si è affiancato personale del settore sicurezza del lavoro della Professioni Consulenti srl di Poggibonsi Siena, oltre a  Bernardo Del Lungo responsabile delle Risorse Umane dei Marchesi Antinori.

     

    Che dice: "La Fondazione Adecco e l’Associazione Il Cenacolo ci ha chiesto di partecipare al progetto europeo che cerca di coniugare l’incontro fra queste persone. Come azienda siamo sempre molto presenti e attenti al valore delle risorse umane e quindi abbiamo ospitato queste otto persone".

     

    Alcuni di questi potrebbero trovare lavoro anche all’interno della vostra azienda?

     

    "Il progetto – risponde Del Lungo – è limitato al discorso formativo, ma abbiamo assicurato alla Fondazione e all’associazione che terremo di conto anche con le nostre aziende nell’ambito agricolo, gli daremo una mano per un successivo inserimento di queste persone", risponde Del Lungo.

     

    Nel Chianti abbiamo mancanza di personale disponibile a lavorare in campagna?

     

    "Effettivamente – ammette Del Lungo –  nel settore dell’agricoltura c’è carenza di personale, non a caso abbiamo deciso di fare un corso di formazione come trattorista perché questa figura professionale è carente nel mondo agricolo. Difficilmente noi riusciamo a trovare conduttori di macchine agricole, naturalmente la parte extra comunitaria è una parte importante della nostra forza di manodopera. Consideriamo che Antinori ha una gestione di extra comunitaria da circa trenta anni, questa non è un’esperienza nuova, con noi lavora oggi anche la seconda o terza generazione di extra comunitari, questo per noi è anche un vanto".

     

    Gli otto ragazzi guardano attentamente e ascoltano i loro istruttori, per chi non è mai salitosu un mezzo agricolo, in questo caso il trattore, fa prima l’ esperienza su un tagliaerba a ruote nel giardino della tenuta di Tignanello sotto lo sguardo attento di Kebe, dipendente Antinori, e successivamente passa sul trattore a cingoli nelle adiacenze di un vigneto, seguito da LoMbaeye. Operaio specializzato, e tiene a dirlo con orgoglio, di Antinori.

     

    Abbiamo avvicinato alcuni di loro. Camara Karamoko 40 anni, in Italia da sei anni, originario della Costa d'Avorio. E’ stato difficile per te guidare un trattore? "No, perché ho avuto già un’esperienza in un’azienda di Arezzo. Ho già fatto esperienza di guida perché il mio babbo faceva il camionista, quando è morto, ha preso il suo posto mio zio e piano piano ho imparato anch’io a mandare il camion". Il tuo desiderio? "Fare il camionista di professione".

     

     

    Diallo Zakaria 22 anni viene dalla Guinea e da quasi tre anni è in Italia.  Cosa ti piacerebbe fare di lavoro? "L’agricoltore,  mi piace molto guidare il trattore. Nel mio Paese raccoglievo i pomodori, le zucchine e tanti tipi di frutti". Quindi non conoscevi la nostra campagna?  "No, ma mi piace tanto lavorare nelle vigne e fra  gli olivi, spero di trovare un posto come questo per lavorare".

     

    Ehebholo Austin 30 anni in Italia da 3 anni. Hai trovato difficoltà arrivando qui? "No, sono stati tutti molto gentili". Cosa facevi nel tuo Paese? "Per dieci anni ho fatto il falegname, costruivo sedie, porte, mobili in genere. Arrivato in Italia per due mesi ho lavorato in un’azienda di Calenzano sempre come falegname, ma finito il contratto non ho trovato più un lavoro". Ti piacerebbe lavorare in campagna? "Si sarebbe bello, l’importante è lavorare, anche se mi piacerebbe fare ancora il falegname".

     

    Lamin Dembra 32 anni: "Mi è piaciuto tanto fare questa esperienza, sono cinque anni che sono in Italia, vengo dal Gambia, lì ho imparato a fare il muratore, ma la campagna mi piace e il mio desiderio oggi è specializzarmi nell’agricoltura".

     

    Onyemaechi Christian 36 anni viene dalla Nigeria: "Io lavoravo in un ambiente sanitario, ero ispettore, andavo a controllare gli ambienti dove si svolgevano attività lavorative".

     

    LoMbaeye Sy  66 anni del Senegal lavora in Antinori da venti anni: "Sono un operaio specializzato mi è stato chiesto di insegnare a questi ragazzi a guidare il trattore e lo faccio con piacere. Il trattorista è un lavoro dove ci vuole la massima attenzione e prudenza, in modo particolare per il trattore a cingoli perché è più pericoloso rispetto al trattore a ruote".

     

    Cosa consigli a questi ragazzi che oggi prenderanno il patentino? "Di andare sempre piano, senza guardare il telefono quando si guida e non scherzare perché il trattore non vuole confidenze. Anche quando si scende dal trattore si deve fare la massima attenzione, come quando si va ad attaccare degli attrezzi per lavorare la terra. La cosa fondamentale è la sicurezza".

     

    Infine c'è Kebe Falou, 61 anni, anche lui operaio specializzato come giardiniere nell’Azienda Antinori, dove lavora dal 2004.

     

    E’ lui che ha fatto provare il tagliaerba a ruote a chi non era mai salito su un mezzo agricolo: "Io sono arrivato a Pantelleria in Sicilia nel 1988 ho girato diversi paesi del sud lavorando sempre in agricoltura, poi a Bovalino in Calabria ho lavorato in un mercato. Da lì mi sono spostato in Toscana, prima a Poggibonsi  poi  a Certaldo. Nel 2004 l’azienda per cui lavoravo è fallita e fortunatamente sempre nello stesso anno sono entrato qui, dove mi trovo benissimo, e mi ritengo  fortunato a lavorare con Stefano e Veronica. Sono l’uomo di Villa Tignanello.

     

    Sorride Kebe, contento anche di poter aiutare questi ragazzi che sono tutti arrivati  in Italia con la “barca”.

     

    Questo lo dicono tutti in sottovoce, quasi fosse una vergogna, hanno facce serie, ma immaginiamo che in questa giornata di sole, in mezzo alle vigne del Chianti, insieme a persone amiche inizi il loro futuro.

    di ANTONIO TADDEI

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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