MONTEFIRIDOLFI (SAN CASCIANO) – Quello del 2019 è stato, a suo modo, un 25 aprile storico per Montefiridolfi.
Una festa della Liberazione celebrata con un monumento ai caduti ripulito di tutto punto, grazie all'associazione Montefiridolfi (in particolare Paolo Ermini e Gabriele Sani, leggi qui).
Fin dalla mattina una corona di alloro è stata deposta ai piedi del monumento, ricollocato ormai da anni ai giardini dalla sua posizione originaria in piazza.
Alle 12.15, davanti a una folta delegazione di montigiani, il sindaco di San Casciano Massimiliano Pescini (al suo ultimo 25 aprile da primo cittadino) e don Rosario Landrini, hanno onorato la memoria di chi è morto per la libertà e la democrazia.
E prima della benedizione, un emozionato don Rosario ha letto ai presenti le parole iscritte su una lapide (posta sul vecchio comune di Scandicci) che in questi giorni ha rapprresentato uno dei modi con cui moltissimi, sui canali social, hanno ricordato la ricorrenza. Ve le riportiamo sotto.
25 aprile 1945
Ricorda, o cittadino, questa data
E spiegala ai tuoi figli
E ai figli dei tuoi figli
Racconta loro
Come un popolo in rivolta
Si liberasse un giorno
Dall’oppressione
E narra loro
Le mille e mille gesta di quei prodi
Che sui monti, nei borghi e in ogni luogo
Sbarrarono il passo all’invasore
Né ti scordar dei morti
Né ti scordar di raccontare
Cos’è stato il fascismo
E il nazismo
E la guerra ricorda
Le rovine, le stragi, la fame e la miseria
Lo scroscio delle bombe e il pianto delle madri
Ricordati di Buchenwald
Delle camere a gas, dei forni crematori
E tutto questo
Spiega i tuoi figli
E ai figli dei tuoi figli
Non perché l’odio e la vendetta duri
Ma perché ben sappian quale immenso bene
Sia la libertà
E imparino ad amarla
E la conservino intatta
E la difendano sempre.
25 aprile 1955
di Redazione
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