FALTIGNANO (SAN CASCIANO) – Grazie all’impegno e la disponibilità in particolare di Marta Santoro e della sua famiglia, con il patrocinio del Comune di San Casciano, mercoledì 24 agosto (festa di San Bartolomeo), si sono riaperte le porte del Parco della Pia dei Tolomei, in via Faltignano 26, davanti a Villa Pimpinelli, dove abitavano i nonni di Piero Calamadrei, membro della Consulta nazionale e dell’Assemblea Costituente.
Oggi il Parco della Pia è di proprietà della famiglia Mastrangelo, che ha investito molto affinché tornasse a nuova vita, con tante idee da portare avanti per valorizzare il territorio.
Così è tornata a vivere, il 24 agosto, l’antica festa de “La Cocomerata”. Un evento che, nel rispetto della normativa anti-Covid ha riportato le persone a visitare il Parco: molti con i ricordi vissuti da piccoli.
Così dalle 18 si sono accese le luci lungo i filari della vigna, dove erano stati allestiti i banchi ai quali consumare i prodotti locali comodamente seduti tra i filari. O nell’oliveto. Comunque davanti a uno sfondo mozzafiato: il Duomo di Firenze.
A gruppetti di dieci persone alla volta è stato possibile visitare il Parco guidati da Emilio, un artigiano che in vari spazi ha allestito una mostra degli attrezzi, oggi introvabili e sconosciuti ai più, della vita contadina.
Mentre un figlio di Marta, Matteo, ha ripercorso momenti di storia del Parco, come quando insieme al babbo andarono alla ricerca della “prigione della Pia”.
“Trovammo un buco su una montagnola – ha raccontato – forse era quella la prigione? Il babbo non perse tempo, mi afferrò per le braccia e mi calò all’interno! Sì babbo, è questa la prigione, ma ora tirami su alla svelta!”.
Oggi il Parco è davvero qualcosa di unico, curato. Vi si entra da un cancello che così descriveva Piero Calamandrei nel suo libro “La casa di campagna”: “Il viale si arrestava dinanzi a un cancello chiuso, preceduto da due colonnini congiunti da una catena: che cosa si celasse dietro quel nobile recinto di verdura non si poteva vedere, perché i vuoti tra le sbarre del cancello erano riempiti da un groviglio di edera e di rovi, e ai lati l’intreccio dei ginepri e dei lecci, un tempo tenuti a spalliera ma ora abbandonati a se stessi, era diventato come un’impenetrabile muraglia, alta due volte un uomo; ma al di sopra di questa siepe rinselvatichita, si vedevano affacciarsi dall’interno cime di alberi eminenti, che avevano, a confronto di quelli della campagna circostante, una cert’aria forestieri. Il cancello, arrugginito e imprigionato dalla macchia, non si poteva più aprire (la chiave, dicevano era caduta in fondo al Lago)…”.
Oggi quel cancello, libero di grovigli di edera e rovi, si spalanca a nuova vita sul Parco della Pia.
Una festa che ha visto un momento di sacralità: con il sindaco di San Casciano Roberto Ciappi, il parroco di Chiesanuova padre Roberto e alcuni fedeli con, in testa al corteo, il suono di una fisarmonica, che si è avviato a benedire una Madonna con Bambino in terracotta in mezzo al Parco, mentre alcuni bambini si sono dati da fare in una caccia al tesoro tra statue e prati.
A mezzanotte le luci e le note che ha intrattenuto i presenti si sono spente. E il cancello su via Faltignano della rinata “Pia dei Tolomei” si è chiuso. Ma pronto a riaprirsi per nuovi eventi.
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