Alla fine è andata come immaginavamo, e si è "sgonfiata" quella che stando al quotidiano “La Gazzetta del Mezzogiorno” di venerdì 1 marzosembrava essere la notizia del secolo.
Il titolo "Colpo di scena dalla Toscana alla Basilicata. La pistola senza padrone forse è del mostro di Firenze" ha fatto sobbalzare il cuore a molte persone. In particolare ai parenti delle vittime che per l’ennesima volta hanno sperato di riuscire a comporre il puzzle sulla famigerata arma usata per i 16 omicidi, e magari riuscire anche finalmente a dare un volto a chi ha impugnato quell’arma.
Ma purtroppo per loro è stata un’ulteriore illusione e susseguente delusione: non era quella la pistola usata per uccidere. Non avendo la certezza che le foto pubblicate sul quotidiano fossero quelle della Beretta ritrovata in Basilicata non abbiamo voluto dare giudizi; ma quando ci è stato confermato che le foto ritraevano l’arma oggetto di inchiesta, il castello costruito attorno alla notizia è crollato.
Non poteva infatti essere la pistola del mostro, perché il modello è di una Beretta calibro 22 a canna corta, mentre quella usata per gli omicidi delle coppie è una Beretta calibro 22 Long Rifle serie 70 a canna lunga (la differenza la notate nella foto che abbiamo pubblicato ad esempio). Cosa che ben sanno gli esperti dei carabinieri del Ris, i quali non hanno mai preso in considerazione che la Beretta trovata a Potenza, potesse essere quella utilizzata dal “Mostro”.
di Antonio Taddei
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