SAN CASCIANO – Quindici anni fa, intorno alla mezzanotte fra il 9 e il 10 agosto 2005, festa di San Lorenzo, spirò nella sua casa accanto alla Pieve di Santa Cecilia a Decimo don Gino Gamannossi.
Nato il 13 maggio 1914 nel podere Zobi, sotto Fabbrica, nel comune di San Casciano: nacque senza la presenza del padre, Piero, richiamato alle armi, lasciando la moglie Ernesta incinta di quattro mesi.
Tra le lettere che il marito Piero riuscì a inviare a casa, aveva scritto che se fosse nato un maschio doveva essere battezzato con il nome di Ghino.
Questo perché Piero faceva parte di una compagnia che si divertiva a cantare il “Bruscello”: in particolare quello più famoso era quello della Pia dè Tolomei, i cui personaggi principali erano appunto Ghino, Nello e Pia.
Gino fu battezzato nella chiesa di Montefiridolfi, fu il parroco a suggerire quel nome al posto di quello di Ghino, che gli sembrava troppo buffo, così mamma Ernesta acconsentì.
Piero conobbe suo figlio Gino due anni e mezzo dopo, al suo ritorno a casa. A 13 anni Gino entrò in seminario, il 29 giugno 1940, festa di San Pietro e Paolo, diventò prete.
Nei primi tempi don Gino celebrava la Messa nella chiesa di Luiano, a Mercatale, ma per suo desiderio la prima Messa della domenica la celebrò nella chiesa di Fabbrica, quella chiesa che lo aveva visto bambino.
Fu nominato successivamente cappellano nella parrocchia di Palazzuolo sul Senio. Nel 1941 divenne parroco della parrocchia di Badia a Susinana, sul confine fra Toscana e Romagna.
Il 6 agosto 1946, dopo le varie richieste per avvicinarsi ai suoi cari, arrivò finalmente nella chiesa di Castelbonsi, mentre il 15 agosto 1961, in occasione della festa dell’Assunta, celebrò ufficialmente la prima Messa da priore a Santa Cecilia a Decimo.
E qui inizia una lunga storia in mezzo a una comunità che non si scorderà più del suo parroco, tante sono le storie che negli anni si susseguono.
Un giorno nel 1999 don Gino incontrò per la prima volta un giovane seminarista, Massimiliano Gori.
Parlando di questo futuro seminarista don Marcello Peruzzi, rivolgendosi a don Gino, disse: “Questo giovane è un tuo compaesano perché è di Montefiridolfi”. E don Gino gli disse: “Verrà anche un bel pretino!”.
Poi, rivolgendosi al seminarista, disse: “Bravo, bravo, fai presto a diventare prete. Quando io parto per lassù ti lascio la mia chiesa di Decimo!”.
Don Massimiliano Gori da quel 1999 ne ha fatta di strada. E questa sera, lunedì 10 agosto, alle 21.30, in occasione del 15esimomo anniversario della morte di don Gino sarà proprio lui, don Massimiliano a celebrare la Messa nella chiesa di Santa Cecilia a Decimo.
Proprio quella chiesa che don Gino promise di… lasciargli.
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