CERBAIA (SAN CASCIANO) – Misura i toni e le parole il presidente del Cerbaia calcio Luca Presciutti (a destra nella foto): dopo un anno di fusione con la Sancascianese infatti il matrimonio è saltato del tutto, a al Cerbaia rimangono poche squadre di bambini e una prima squadra da ricostruire per ripartire, a settembre, dalla Terza categoria.
E se il suo collega in gialloverde Aldemaro Becattini (a sinistra nella foto) aveva lamentato nei giorni scorsi un problema di mancanza di fiducia (clicca qui per leggere l'articolo completo), Presciutti cerca di mantenere i toni bassi.
"Innanzi tutto – dice – non credo che bisogni lasciar perdere definitivamente questo progetto. Probabilmente i tempi non erano maturi. Il Cerbaia ci ha meso tutto: faccia, cuore, passione, soldi, Forse noi avevamo bisogno di qualche certezza in più, e non dico quelle economiche, da parte loro".
"Forse a San Casciano – prosegue Presciutti – c'è qualcuno che ha pensato che arrivassimo per comandare: ma non è mai stato così. E' evidente che quando accadono cose del genere vuol dire che c'è qualcosa da rivedere da entrambe le parti".
E' sereno Luca Presciutti, di quella serenità tipica di chi dice le cose come le vede, come le pensa: "Prima di tutto – prosegue parlando del come ci si è lasciati – abbiamo pensato ai bambini e ai ragazzi che dallo scorso anno erano già coinvolti nel progetto di fusione: rimarranno tutti a San Casciano. La collaborazione rimane, non ci faremo certo la guerra".
Per quanto riguarda la prima squadra il Cerbaia ad oggi non ne è più provvisto: la fusione ne aveva creata una sola a San Casciano. "E' evidente – ammette Presciutti – che chi ci perde di più siamo nooi. Ma non ci fasciamo certo la testa: rimaniamo con tre-quattro squadre di bimbi piccoli e ricostruiremo una formazione da iscrivere a settembre al campionato di Terza categoria. Abbiamo delle ambizioni legittime, che cercheremo di raggiungere dando la possibilità di giocare a tanti ragazzi del territorio: ripartiremo senza pretese, a costo zero, poi vedremo come andrà".
"Mi rimane – conclude Presciutti – la consapevolezza di avere in società tanti ragazzi giovani e in gamba, accompagnati dalla grande esperienza di Giovanni Di Giulio. C'è voglia ed entusiasmo: forse a San Casciano è una componente, quella dell'entusiasmo giovanile nel consiglio, che è sempre mancata…".
di Matteo Pucci
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