spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
martedì 25 Marzo 2025
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    San Casciano: bici, moto e un affetto collettivo travolgente nell’ultimo saluto a Matteo Fondelli

    Questa mattina in Propositura il funerale del 48enne rimasto vittima di un incidente con la propria bici giovedì 20 luglio

    SAN CASCIANO – E’ stato scortato da biciclette e moto, due delle sue grandi passioni, fuori da una piazza Cavour stracolma, stretta attorno a lui e ai suoi familiari in un abbraccio gonfio di lacrime. E pieno di affetto e riconoscenza.

    Un dolore immenso ha scosso la famiglia di Matteo Fondelli e l’intera comunità di San Casciano da giovedì 20 luglio. Da quelle telefonate che, a partire dalla prima mattina, hanno come cristallizzato il tempo.

    Telefonate che raccontavano quello che non si vorrebbe mai sentire. L’incidente in fondo a via Borromeo, l’impatto con un furgone, la morte di questo 48enne gentile e amatissimo dalla comunità sancascianese.

    In questi giorni non si è parlato d’altro. Troppo forte l’impatto emotivo di questo lutto improvviso. Troppe le domande che hanno affollato la testa di molti.

    In tanti il tentativo di trovare una ragione a tutto ciò, che va di pari passo con il ricordare che Matteo era uno pignolo, preciso, sempre attento a tutto quello che faceva.

    Con una grandissima esperienza nel viaggiare in bici: sia sulle strade asfaltate, sia nei percorsi sterrati. Dotandosi sempre di tutti gli accorgimenti possibili per la sua sicurezza.

    Ma non si limitava a se stesso. Seguiva anche tanti altri con consigli, suggerimenti, tabelle di allenamento: un vero e proprio esperto che si metteva al servizio con semplicità.

    E’ stato ricordato così anche da uno degli amici oggi, durante i funerali nella Propositura di piazza Cavour: “Sapeva tante cose e le condivideva, senza farlo mai pesare a nessuno”.

    La salma è stata restituita alla famiglia sabato 22 luglio. Sono stati tantissimi ad andare a trovarlo, ad abbracciare i familiari, nella chiesa di Santa Maria al Prato, della Misericordia. Dove su un video scorrevano immagini spensierate della sua vita, delle sue passioni.

    Poi stamani, lunedì 24 luglio, poco prima delle 10, il feretro ha lasciato la chiesa: gli amici di sempre, tutti con la maglietta dell’associazione ciclistica degli Scatenati Val di Pesa, l’hanno portato a spalle fino alla chiesa della Propositura.

    All’ingresso, ad accoglierlo, il suono del violino di Angela. Che ha accompagnato la funzione in più momenti, dicendo con la musica quello che spesso le parole non riescono a dire.

    La Santa Messa è stata officiata da don Massimiliano Gori, don Marco Tognaccini e padre Rosario Landrini.

    Nella prima fila la compagna Sandra, la figlia Giulia con i suoi compagni di classe e gli amici. Il babbo, Giovanni, anche lui con la maglietta degli Scatenati.

    Un gruppo di sancascianesi che fa della bicicletta, dell’amicizia e molto spesso della beneficenza, un motore di passione e voglia di stare assieme. 

    Davanti all’altare il feretro con sopra un mazzolino di fiori colorati, il casco da motociclista, un cappellino e una maglia da corsa. Un lume bianco, acceso.

    “Oggi abbiamo davvero bisogno di “scatenare” tutte le nostre forze – ha detto don Massimiliano – Sandra mi ha raccontato di avere trovato in questi giorni nel letto di Giulia il Vangelo, quello che abbiamo regalato a tutti i bambini passati a Comunione”.

    “Forse sarà una combinazione – ha riflettuto a voce alta – chissà, ma si era soffermata a leggere le pagine del Vangelo secondo Matteo 20: abbiamo così deciso di leggere questa parobola oggi in chiesa. Grande è il dolore in tutti noi, ma vogliamo pensare che adesso Matteo sta pedalando in cielo, dove potrà riabbracciare la sua mamma”.

    Tanta la commozione tra le persone presenti in chiesa e fuori, sul sagrato: sono arrivati in tantissimi, per un abbraccio collettivo al quale nessuno è voluto mancare.

    Al termine della Messa si sono alternati molti amici per un ricordo. Anche Sandra è voluta salire sul pulpito, stando accanto agli amici di “Matte”.

    La passione infinita per la bicicletta, per i motori, per lo stare in compagnia. L’amore incrollabile per la sua famiglia. Il ricordo di chi l’ha conosciuto fin dai tempi delle scuole.

    Parole comuni, che hanno tratteggiato il profilo di un uomo che ha lasciato un segno profondo. 

    “Ricordo – ha detto uno degli amici – che un giorno di tanti anni fa mia moglie dalla finestra di casa vide un bambino in bicicletta. Girava intorno al mio camion con le moto, parcheggiato sotto lo Stianti. Mi colpì, tanto che scesi e gli andai incontro, lo feci salire, era entusiasta. Da lì l’amore per le due ruote, per le moto; in officina era davvero un genio. Ciao Matteo, quando vuoi la nostra stanza, il nostro “garagino”, è sempre aperto per te”.

    Tante le comunità che si sono unite questa mattina per dargli l’ultimo saluto: quella sancascianese, quella della bicicletta, quella delle moto.

    E quei pedali che giravano, quei motori che rombavano, quei clacson che si sono fatti sentire, sono stati un modo dolce, collettivo, condiviso, di accompagnarlo.

    Con un affetto e un coinvolgimento travolgenti: perché Matteo Fondelli, un posto speciale nel cuore di tantissimi, lo avrà per sempre.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...