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venerdì 26 Aprile 2024
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    San Casciano, l’Oratorio di San’Antonio Abate, chiuso da tempo, riapre sulle note della musica

    Un evento reso possibile dalle Suore Clarisse del Monastero di Santa Chiara e San Francesco, con l’aiuto dell’Associazione Plantula aps. Concerto diretto dal Maestro Guglielmo Visibelli

    SAN CASCIANO – Da domenica 3 settembre la comunità di San Casciano ha visto riaprire le porte dell’Oratorio di Sant’Antonio Abate, da molto tempo in disuso.

    Un evento reso possibile dalle Suore Clarisse del Monastero di Santa Chiara e San Francesco, con l’aiuto dell’Associazione Plantula aps (d’ispirazione francescana che prende il nome da Santa Chiara, che nel suo testamento si definisce “pianticella del padre nostro Francesco”).

    Per l’occasione non poteva che essere un concerto di voci a riportare il senso di religiosità, di raccoglimento. Ed è stato un sancascianese, il Maestro Guglielmo Visibelli, con l’Insieme Polifonico Clemente Terni, un’estensione del Quintetto fondato dal Maestro Guglielmo Visibelli nel 2004.

    Questa formazione prosegue e sviluppa l’importante opera del Maestro Clemente Terni, che sin dagli anni ’60, con il “suo” Quintetto, ha dato voce a fondamentali studi musicologici, scoperte e riscoperte musicali.

    Così nel settecentesimo anno dalla morte di Dante Alighieri è stato presentato “La memoria musicale di Dante” con Lorena Giacomini soprano, Costanza Redini contralto, Gualtiero Spini tenore, Francesco Tribioli tenore, Oronzo Parlangèli baritono, Antonio Torrini basso, Alessandro Guerrini basso. Incaricata a leggere l’introduzione all’ascolto Beatrice Visibelli.

    La memoria musicale di Dante fu commissionata al M° Terni nel 1988 dalla Società Dantesca Italiana, e si concretizzò nella ricerca quale potessero essere musiche ricordate dallo stesso Dante.

    Terni non era solo uno studioso, ma asseriva sempre e con forza che qualsiasi studio musicale dovesse essere proiettato verso una pratica esecutiva. Il lavoro si articola su ventuno brani che spaziano dal tratto liturgico dell’alto medioevo fino ad alcune laude dal Laudario di Cortona.

    In alcuni casi il riferimento di Dante a musiche conosciute è diretto, in altri brani invece è lo stesso Terni a individuare le musiche alle quali il poeta avrebbe fatto più o meno esplicito richiamo. In altri casi ancora, le citazioni poetico-musicali introdotte da Dante vengono associate a intonazioni coeve, secondo un uso ampiamente documentato dalle fonti.

    In rigoroso silenzio i presenti hanno potuto godere della magnificenza delle voci, mentre il Maestro Guglielmo Visibelli dirigeva splendidamente alzando le sue grandi mani in alto, e accompagnando con l’espressione del volto l’insieme

    Polifonico. Alla fine tanti gli applausi, con i presenti tutti in piedi in segno di riconoscimento: applausi che non sembravano mai finire, e davvero tanta è stata l’emozione.

    Anche alcune Sorelle Clarisse hanno potuto ascoltare nel piccolo ingresso antecedente l’Oratorio, mentre l’abbadessa Suor Livia è stata invitata a ripercorrere la storia del Cappellone.

    “Una grande emozione essere qui questa sera nella memoria di Dante – ha detto – nella memoria del M° Terni, nella memoria della nostra amatissima Madre Fernanda. E ringrazio tantissimo Guglielmo che ha voluto fortemente questo momento, desiderato da tanto tempo. Questo luogo esiste dalla fine del ‘400 ed ha una storia antica. Fu ingrandito nel 1593 con il benestare del padre guardiano, Fra Claudio Lippi da Colle. In quel tempo ventidue devoti uomini del paese, appartenenti alla Compagnia di Sant’Antonio Abate, vi posero la sede delle loro attività sociali e caritative. L’oratorio era così bello che lo chiamavano anche il “Salone del Cinquecento”. In occasione della festa del Santo, il 17 gennaio, in questa cappella accorreva la popolazione per la benedizione degli animali e dei loro mangimi”.

    “Gli altari in pietra serena – ha proseguito Suor Livia – la nicchia che si trova all’ingresso, sono un dono della popolazione di San Casciano a questo luogo nato per fare delle opere di carità. Però ha avuto una storia molto travagliata, negli anni è stata prima palestra delle scuole, poi una falegnameria per trenta anni, infine un deposito”.

    “Così con Guglielmo abbiamo detto basta – ha ripercorso – restituiamo a questo luogo la sua dignità, ed è grazie a lui che oggi siamo qui, grazie al suo incoraggiamento. Un grazie in particolare anche da parte di Guglielmo e di Carla, va a Beatrice, a Nicola e a tutti coloro che hanno collaborato nell’organizzazione di questo momento”.

    “Per gestire questo luogo – ha concluso Suor Livia – è nata un’ associazione che si chiama “Plantula”, che dà supporto alle attività esterne che la comunità delle Sorelle non è in grado di svolgere. Il desiderio è che sia un luogo d’incontro, un luogo dove le persone riscoprono il valore delle relazioni, dello stare insieme, dello scambiarsi la vita, la sapienza, la bellezza”.

    Anche l’assessore alla cultura del comune di San Casciano, Maura Masini, ha portato il saluto dell’amministrazione comunale, ben felice del nuovo spazio.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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