SANTA CRISTINA IN SALIVOLPE (SAN CASCIANO) – Materassi, legno, carta, indumenti, tessuti e rifiuti di vario genere.
E' stata la Polizia locale dell'Unione comunale del Chianti Fiorentino, grazie alla segnalazione di un cittadino ad individuare e multare il responsabile dello scarico abusivo di rifiuti di provenienza domestica scoperto tra le colline del Chianti in località Cristina in Salivolpe.
“In un terreno aperto – dichiara il comandante Maria Grazia Tosi – abbiamo rilevato un'area in cui è stata abbandonata una considerevole quantità di rifiuti e, dopo aver effettuato le indagini necessarie, siamo risaliti ai responsabili i cui rifiuti sono provenienti dalla svuotatura di un appartamento”.
Fondamentale la collaborazione fornita dal giornalista del Gazzettino del Chianti Antonio Taddei, che si era occupato della questione non limitandosi a raccontarla ma dando anche elementi utili per le indagini.
“Chi non rispetta l'ambiente – dichiara l'assessore all'ambiente Consuelo Cavallini – fa un torto a se stesso, oltre che alla salute e alla bellezza del territorio in cui vive; insieme agli altri Comuni dell’Unione abbiamo potenziato tutti gli strumenti in nostro possesso per fermare l’inciviltà di chi sporca e si libera dei rifiuti in modo selvaggio; stiamo utilizzando ad esempio telecamere mobili collocate nelle aree più critiche, abbiamo intensificato anche i controlli con una serie di interventi capillari e diffusi messi in atto dagli ispettori ambientali e dagli agenti del Corpo unico della polizia locale”.
A San Casciano si sono registrati con una certa frequenza casi di rifiuti abbandonati nel piazzale Aldo Moro, via Don Pellizzari e viale Corsini, a Barberino in via San Lorenzo a Vigliano, a Tavarnelle tra le zone più colpite ci sono le aree dei bidoncini di Strada Palazzuolo, a Sambuca quelle dei cimiteri e di via Giovanni XXIII, a San Donato nella zona della Valluccia. I vigili, anche in borghese, sono impegnati a setacciare strade, piazze, zone di campagna.
I cittadini che trasgrediscono le norme rischiano le sanzioni pecuniarie fino ad un massimo di 620 euro, oltre all'obbligo di rimozione dei rifiuti e nei casi più gravi con la comunicazione di notizia di reato all'autorità giudiziaria.
di Redazione
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