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venerdì 29 Marzo 2024
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    L’associazione e le sue iniziative per sostenere il sogno di Cecilia Bandinelli sulle Ande

    Quella che vedete nelle fotografie è la cena di Natale che, come ogni anno, l'associazione "Spighe Verdi Onlus" ha organizzato per ritrovarsi tutti assieme, attorno a un tavolo (presente anche il sindaco di San Casciano Massimiliano Pescini), per guardarsi negli occhi.

     

    "Nonostante la crisi – dicono soddisfatti dall'associazione – c'è stato comunque un buon riscontro e siamo comunque riusciti a devolvere il 90% circa dell'incasso della serata. Dobbiamo ringraziare per questo tutte quelle aziende che ci hanno regalato generi alimentari per la cena".

     

    "Siamo un gruppo di giovani e adulti di vari paesi nel comune di San Casciano – proseguono dall'associazione – che ormai da qualche anno organizza occasioni di raccolta fondi per sostenere la “Casa de los Ninos” in Perù. Dal 30 novembre 2007 ci siamo costituiti come associazione di volontariato, col nome di Spighe Verdi, per dare una continuità a ciò che abbiamo iniziato e soprattutto un sostegno continuativo ai bambini e ai ragazzi di LLamellin".

     

    La Casa de los Ninos è una casa di accoglienza per bambini con famiglie in condizioni disperate, sorta nella missione dell’Operazione Mato Grosso a Llamellin, sulle Ande peruviane a 3400 metri di altezza. Qui da anni vive e opera come volontaria Cecilia Bandinelli, "una nostra amica di Chiesanuova" come dicono Le Spighe Verdi, che dedica le sue giornate alla crescita di questi bambini.

     

    "Per questo- sottolineanno – organizziamo di tanto in tanto iniziative di beneficenza, il cui intero ricavato viene inviato direttamente a Cecilia per sostenere le attività della casa. Le nostre iniziative finora sono state: cene di beneficenza, lotterie, mercatini, concerti di musica, vendita di torte, raccolte abiti usati, raccolte viveri, anche in collaborazione con parrocchie e società sportive; ma vorremmo essere aperti ad ogni tipo di proposta che ci verrà fatta in seguito. Abbiamo già in cantiere altre idee che speriamo di concretizzare nei prossimi mesi".

     

    Con i soldi le arrivano Cecilia compra il necessario per gestire la casa (alcuni alimenti, abiti, scarpe, occorrente per bagni e cucina, materiale scolastico) e paga tre ragazze, scelte tra le più povere del paese, che le fanno da assistenti nel lavoro con i bambini che al momento sono circa una ventina.

     

    "Il nostro sostegno economico – dicono ancora dall'associazione – è necessario anche per la manutenzione della casa e per l’aiuto alle famiglie di origine, con cui Cecilia è in contatto per permettere ai bambini di tornarvi durante le vacanze dalla scuola, qualora sia possibile. I bambini poi crescono e allora si “accompagnano”, anche economicamente, alla scuola superiore e oltre. Attorno alla Parrocchia di Llamellin ruotano molte altre realtà: l’oratorio, il taller (scuola superiore professionale di falegnameria per i maschi e cucito per le femmine), la cooperativa di falegnami, il forno, la fornace di tegole e mattoni, la posta sanitaria che fornisce assistenza e medicinali gratuitamente. Per questo è più giusto dire che il nostro lavoro serve, attraverso Cecilia, a sostenere più genericamente i giovani di Llamellin più bisognosi, in base alle necessità più urgenti di volta in volta".

     

    C'è anche un sogno nel cassetto: "Vorremmo promuovere anche l’adozione a distanza dell’intera casa, attraverso il versamento di un contributo che sia libero da vincoli (scadenze o quote prestabilite) ma che sia sentito come un impegno che dura nel tempo (non solo la donazione occasionale per una serata di beneficenza). La nostra proposta è adozione a distanza dell’intera casa e non del singolo bambino per poter aiutare tutti indistintamente".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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