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mercoledì 30 Aprile 2025
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    A Villa Le Corti dopo la tragica morte di Filippo Corsini: fra silenzio e lacrime

    Un dolore pieno di dignità: "Era un ragazzo formidabile, pieno di energia. Aveva anche creato un vino"

    SAN CASCIANO – Villa Le Corti dopo la tragica notizia della scomparsa di Filippo Corsini, 21 anni, figlio del principe Duccio e di Clotilde Corsini, è avvolta dal silenzio. 

     

    L'unico rumore che si percepisce è lo scricchiolio dei sassolini del vialetto, che stridono sotto i passi di tante persone che da lunedì 31 ottobre raggiungono la Villa per portare una parola di conforto ai Corsini.

     

    Al primo piano una candela accesa al fianco di un grosso volume per lasciare un ricordo. Tante le frasi piene di tenerezza e amore.

     

    A due passi la cappella di famiglia. Qui, in mezzo alla chiesa, è stato posto un tavolino con sopra il recipiente in argento, dove fu battezzato Filippo, al lato dell’altare una foto che lo ritrae in tempi felici e spensierati mentre a cavallo supera un ostacolo. La zia cerca di addobbare l’altare con del corbezzolo, trovato nel sottobosco.

     

    Non c’è (ovviamente) voglia di parlare. Clotilde, seduta, attende le persone nel salone mentre il principe Duccio è con gli altri figli alla Santa Messa nel convento dei padri Cappuccini.

     

    "Era un ragazzo formidabile, pieno di energia e progettualità – ci dice sottovoce una sua parente – ultimamente aveva fatto un progetto fantastico di un vino che aveva chiamato Fico (FilippoCorsini) in quanto i filari che gli aveva dato in gestione il padre sono vicino a un antico albero di fico".

     

    "Anche l’etichetta – ci dice ancora – è stata scelta da Filippo aiutato dalle zie Nencia e Fiona Corsini e dallo zio Benedikt Bolza. Riproduce con un acquerello le foglie e il frutto del fico. Poi la lavorazione del vino biologico fatto esclusivamente da Filippo. Pensi che è riuscito a vendere cento bottiglie di questo vino a uno dei più grandi chef di New York".

     

    "Aveva prodotto solo trecentoquaranta bottiglie – continua con una punta acua di nostalgia – era il suo orgoglio e ne andava fiero. Aveva un sorriso accattivante ed era amato da tutti, era una persona davvero speciale".

     

    Scendiamo nella cantina. A “L’Osteria Le Corti”, rimasta aperta, i dipendenti sono tutti in lacrime: "Come si fa adesso senza Filippo? Siamo distrutti, era sempre con noi, non ci sembra vero".

     

    Adesso l’attesa è per il rimpatrio della salma: i tempi al momento non è possibile prevederli. Nel frattempo sono tante le persone che oltrepassano il cancello attraversando il cortile: costeggiando quel prato dove fino a poco tempo fa Filippo ha passato momenti bellissimi e felici con la sua famiglia.

    di Antonio Taddei

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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