BAGNO A RIPOLI – "Anche noi sappiamo che la legge italiana ammette i circhi con animali e quindi non chiediamo l'impossibile ad una Amministrazione comunale. Chiediamo però ciò che è in grado di fare: regolamentare in maniera organica e dettagliata la presenza di un circo con animali sul territorio".
A prendere di nuovo la parola sulla vicenda della presenza del Circo di Vienna sul territorio comunaler ripolese è la LAV di Firenze, che aveva sollevato la questione della prsenza di animali nei suoi spettacoli. Chiedendo un intervento al Comune di Bagno a Ripoli che, nei giorni scorsi, aveva risposto che il circo rispettava tutte le normative di legge (clicca qui per leggere l'articolo).
"C'è da mettersi al passo con i tempi di una civiltà che considera gli animali esseri viventi e quindi senzienti (Trattato di Lisbona) – dice la LAV – che considera il loro sfruttamento a scopo ludico una forma di arretratezza culturale, che vuole praticare ideali di compassione e di giustizia".
In che modo? "Tenendo conto – è la risposta della Lega Anti Vivisezione fiorentina – in maniera capillare di quanto stabilito dalle norme esistenti, attivando un sistema di regolamentazione raffinato, più aderente alle necessità di tutela del benessere animale e degli operatori del settore e che escluda, dalle specie al seguito del circo, quelle che la Commissione Scientifica CITES del Ministero dell’Ambiente ha identificato avere un modello gestionale non compatibile con la vita in una struttura mobile".
"Tali linee guida del 10 maggio 2000 – proseguono – integrate in data 19 aprile 2006 con prot. DPN/10/2006/11106, sottolineano infatti come la detenzione al seguito degli spettacoli itineranti di alcune specie animali in particolare, per le quali comunque sia vincolante la nascita in cattività, il modello di gestione risulti incompatibile con la detenzione. Tali specie vengono identificate nelle seguenti: primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci diurni e notturni".
"Inoltre – dicono ancora – le peculiari esigenze etologiche e fisiologiche dei rettili maggiormente utilizzati nei circhi (coccodrilli, alligatori, boidi, iguane o altri sauri di grosse dimensioni), rendono la loro esposizione al di fuori delle teche inevitabilmente stressante, sia per la manipolazione cui vengono sottoposti, sia per i repentini cambiamenti di clima dovuti al continuo spostamento (essendo animali eterotermi e di clima tropicale dovrebbero sempre alloggiare in ambienti a temperatura ed umidità controllata), sia per la repentina esposizione al rumore ed alla luce, particolarmente stressante per animali di prevalenti abitudini acquatiche o fossorie, o comunque il cui benessere è legato alla continua possibilità di celarsi alla vista".
"Quindi – rilanciano – come si può dedurre da quanto premesso, a noi non interessano quelle che il Comune di Bagno a Ripoli chiama "valutazioni personali o politiche", a noi interessa che le norme Cites vengano fatte proprie e considerate per quello che sono: norme e non "idee di chi apprezza il circo con animali e di chi preferisce il circo senza animali". Se altre città in Italia hanno legiferato senza contrastare la specifica legge nazionale sui circhi ma inglobando le altre norme attinenti al benessere degli animali, anche il Comune di Bagno a Ripoli, estraendo dalle paludi della dimenticanza tutti quei concetti etologici che potrebbero sostituire la trama di una regolamentazione ormai sclerotizzata, lo potrà fare".
di Redazione
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