FIRENZE – Dallo scorso 6 agosto il Green Pass è obbligatorio per accedere ad attività, tra cui ristoranti al chiuso, piscine, palestre, musei, centri termali, centri culturali.
“A quasi un mese dall’introduzione del Green Pass obbligatorio il bilancio per gli esercenti è positivo, soprattutto dopo che è stato precisato che i ristoratori e gli esercenti, non essendo pubblici ufficiali, non sono tenuti al controllo del documento di identità dei clienti che mostrano il Green Pass. Ci siamo opposti a quella verifica e siamo stati ascoltati”. Così Jacopo Ferretti, segretario generale di Confartigianato Imprese Firenze.
“Il cliente – spiega Ferretti – si presenta con il Green Pass che deve essere controllato da un’applicazione che ha sempre funzionato bene e che verifica se ci sono irregolarità”.
“Un’occhiata all’età e al genere di chi si ha davanti, che siano coerenti con quanto dichiarato, viene comunque data, ma grazie al senso di responsabilità da parte dei clienti non ci è stato segnalato alcun problema in queste settimane”.
“Il Green Pass è sicuramente un onere in più da parte dell’esercente – dichiara il segretario nazionale – che, se agevolato dal cliente, lo ritiene comunque un buon compromesso per poter lavorare”.
“La gente – conclude Ferretti – sta iniziando a utilizzare questo strumento con più disinvoltura, all’estero è richiesto in alcuni casi anche per sedersi all’esterno dei locali. Si va verso un’estensione dell’obbligatorietà di uno strumento che può aiutare a tutelare anche le attività commerciali e che abbiamo accolto con favore”.
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