FERRONE (IMPRUNETA-GREVE IN CHIANTI) – Una piccola luce nel buio della fine della Sannini del Ferrone: i marchi della Sannini Srl, la storica azienda del cotto messa in liquidazione dai primi di novembre dell'anno scorso, pochi giorni fa sono stati acquistati all'asta dalla ditta Manetti Gusmano e figli, anch'essa al Ferrone ma nella "parte" che ricade nel comune di Greve in Chianti.
"E' certamente una buona notizia che auspicavamo – dichiara Alessandro Lippi (in foto) della Fillea Cgil, che ha seguito la vicenda fin dall'inizio – E lo è anche perchè un marchio che certifica un'eccellenza fiorentina rimane nel territorio, in mano ad un'altra eccellenza, ossia quella rappresentata dalla Manetti Gusmano e figli che opera nel settore del cotto dal 1926".
"Siamo al momento soddisfatti – prosegue Lippi – non solo perché con la vendita si possono rispettare gran parte degli accordi trovati con il liquidatore della Sannini Srl in relazione agli stipendi arretrati dei lavoratori, ma anche perché, dopo anni di difficoltà, chiusure aziendali e ammortizzatori sociali, si riparli del cotto in termini di investimenti e progetti per il futuro".
"E chi lo fa – dice ancora – è un imprenditore illuminato come Marco Manetti, titolare dell'azienda Manetti. L'unico imprenditore del settore a non aver mai né fatto cassa integrazione, né tanto meno licenziato dei lavoratori, pur in presenza di un'innegabile crisi del settore".
"La Manetti quindi – spiega Lippi – entrerà anche nel settore delle pareti ventilate e per fare questo dovrà continuare a investire, sia in termini di tecnologia e innovazione che in occupazione stabile e duratura. E su questo troverà sempre le rappresentanze sindacali disponibili e sensibili a discutere: anche con le istituzioni, che pur sono state vicine e attive nella vicenda, per trovare le soluzioni più opportune e finalizzate allo scopo".
"Infatti – ricorda Lippi – dopo il drammatico licenziamento di circa 38 lavoratori per la messa in liquidazione della Sannini srl, che esisteva dal 1910, abbiamo posto immediatamente il problema di come ricollocare i lavoratori, alcuni già riassunti dalla Manetti Gusmano e figli. E su come proseguire in questa direzione di rilancio occupazionale e del territorio, anche oltre il marchio, ossia nella gestione e riqualificazione dell'area dove operava la Sannini srl".
"Pertanto – annuncia – proseguiranno gli incontri istituzionali di monitoraggio della vicenda Sannini srl, con un pò di ottimismo in più ma senza abbassare la guardia sul settore e sulla vicenda specifica, ancora lontana dall'essere completamente risolta., partendo proprio dal necessario recupero occupazionale".
"Il cotto imprunetino – conclude Lippi – come quello grevigiano è vivo e chiede solo di essere valorizzato con investimenti che non guardano solo all'utile o al necessario, ma anche alla bellezza, testimoniata dalla cupola del Brunelleschi fatta con il cotto che rappresenta Firenze nel mondo. Non a caso, le tegole per il restauro della cupola stessa, le fornisce proprio la ditta Gusmano Menetti e figli".
di Matteo Pucci
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