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sabato 5 Luglio 2025
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    Il cordoglio del Chianti fiorentino per la perdita di Claudio Teobaldelli

    I Comuni: "Se ne va una persona e un artista di immenso valore umano e artistico"

    CHIANTI FIORENTINO – "Troppo presto per andarsene così. In silenzio, in assenza di immagini, parole, note. Senza quella corale sinfonia che, in segno di affetto e stima, tutti noi avremmo voluto dedicargli. Magari a suon di banda,  con le voci, le composizioni, i progetti sperimentali dei tanti giovani nei quali lui stesso aveva instillato la passione per lo studio e la ricerca musicale".

     

    Attorno a quel genio, dolce, gentile, creativo, che  rendeva Claudio Teobaldelli produttore e promotore universale di linguaggi musicali, le amministrazioni comunali  del Chianti fiorentino si stringono e ne ricordano lo spessore umano e professionale. 

     

    "Esprimiamo il nostro più profondo cordoglio per la prematura perdita di Claudio Teobaldelli – rendono noto – ed estendiamo un caloroso abbraccio alla famiglia, in particolare alla moglie e ai figli".

     

    "Del pensiero di Claudio – proseguono – portiamo con noi, in valigia,  il senso, mai immoto, della musica, intesa come viaggio aperto e inclusivo. Ne riconosciamo i valori di unità, cultura della memoria, conoscenza dell'altro, ricerca multidisciplinare legata alla funzione sociale, formativa e sperimentale dell'attività artistica".

     

    Negli spettacoli, negli eventi, nelle opere e nei prodotti cinematografici. La musica oltreconfine era l'espressione migliore di quell'anima, messaggera di pace e dialogo tra le culture e le civiltà del mondo.

     

    "Nella musica Claudio – continuano – investiva se stesso e tutto ciò che cresceva nel suo spirito libero, colto e ricettivo".

     

    L'amministrazione comunale di San Casciano e l'Unione comunale del Chianti fiorentino ripercorrono l'impegno e i prestiti risultati del lavoro culturale portato avanti dal musicista, insieme a tutti coloro, tra giovani, studenti, artisti, cittadini italiani e neozelandesi, che hanno avuto l'onore di attraversare i suoi ponti culturali ed incrociarne il cammino, fatto di sogni e aspirazioni, di conoscerne la versatilità su un palcoscenico come a scuola, davanti ad uno spartito, tra gli strumenti musicali.

     

    "Claudio è stato per noi una fonte di ispirazione, una risorsa importantissima – rimarcano – ha riempito, in qualità di musicista e docente, teatri, spazi pubblici e scuole di musica del nostro territorio, ha elaborato progetti di rilievo che hanno visto anche il coinvolgimento degli studenti; ha lavorato per la produzione di un'opera lirica "Anita", frutto del suo talento e della collaborazione con le realtà e le associazioni culturali locali".

     

    "Ha promosso – riprendono – nel ruolo di presidente dell'associazione Il magnifico, nell'ambito di una rete di partner istituzionali, uno studio sul passaggio sul fronte e il percorso di riscoperta e valorizzazione del popolo Maori sotto il profilo storico-musicale giungendo a produrre il video documentario Kia Ora, in collaborazione con gli enti locali toscani e il governo neozelandese".

     

    "Claudio, ci mancherai – concludono – ci mancherà la tua profonda sensibilità culturale, la tua cordiale umanità, quella che sapeva unire e costruire, che parlava ad occhi chiusi e osservava il mondo da un luogo privilegiato, l'amore per la musica, la sensibilità all'ascolto che è anche la capacità di conoscere l'intima identità e il percorso di vita che contraddistingue e allo stesso tempo accomuna i destini umani".

     

    Anche Stefano Fusi, ex sindaco di Tavarnelle, che con Teobaldelli ha collaborato a lungo nell'ambito dei progetti sul passaggio del fronte e delle truppe neozelandesi dal territorio chiantigiano.

     

    "Ciao Claudio – dice Fusi – è stata una esperienza bellissima condividere una passione, un percorso che ci ha visti impegnati a riscoprire la nostra storia locale e la storia di un popolo venuto da lontano , i neozelandesi ed in particolare i Maori, che furono tra i protagonisti della liberazione del Chianti e di Firenze dall'occupazione nazifascista nella calda estate del 1944".

     

    "Ti voglio ricordare – conclude –  con le parole della haka: Ka mate , Ka mate , Ka ora , Ka ora, Nana i tiki mai Whakawhiti te era. E' la morte, E' la morte, E' la vita , E' la vita. E' colui che ha fatto splendere il sole su di me. E' stato un privilegio averti come amico e compagno di viaggio. Kia Ora Claudio".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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