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domenica 16 Marzo 2025
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    Iniziativa cancellata al CRC di Antella, Anpi Bagno a Ripoli: “Sconcerto per gli attacchi ricevuti”

    Il direttivo della sezione dopo le polemiche per l'iniziativa nel Giorno della Memoria: "La censura che è stata operata nei nostri confronti pone un serio problema di democrazia"

    BAGNO A RIPOLI – Arriva anche la voce del direttivo della sezione Anpi “Pietro Ferruzzi” di Bagno a Ripoli, “in merito – spiegano – all’iniziativa che doveva svolgersi il 27 gennaio, Giornata della Memoria, presso i locali del CRC di Antella a sostegno della causa del popolo palestinese”.

    Iniziativa che ha suscitato un vespaio di polemiche, per l’accostamento fra Shoah e guerra Israele-Hamas.

    Con la parole di fuoco della Comunità Ebraica di Firenze, le critiche della stessa Anpi provinciale, del sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini, e la non concessione della sala da parte del CRC antellese.

    L’Anpi di Bagno a Ripoli esprime così il proprio “sconcerto per gli attacchi ricevuti. L’iniziativa era stata decisa insieme ad AssoPace Palestina per ragionare su quanto sta accadendo a Gaza, quella terra martoriata e contesa dove ormai da decenni la parola “pace” è stata bandita e dove dal 7 ottobre gli avvenimenti hanno assunto caratteri talmente gravi e devastanti da far parlare di genocidio”.

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    “Per noi – rilancia l’Anpi di Bagno a Ripoli, presieduta da Luigi Remaschi – la memoria non deve limitarsi a quanto accaduto ottanta anni fa ma deve essere attiva, deve educare alla direzione opposta, deve servire a riconoscere quando in altri posti, in altri luoghi e per opera di chiunque, si ripropone la bestialità umana, altrimenti lo sterminio e il sacrificio del popolo ebraico e con esso di disabili, rom, testimoni di Geova, comunisti e oppositori politici, militari, dieci milioni di persone alle quali è stata negata ogni forma di umanità, non sono serviti a niente”.

    “La negazione dei diritti umani all’intero popolo palestinese – proseguono – ci deve far ragionare sulla tragedia avvenuta nel passato, misurandola sul presente per costruire il futuro; questo è il senso della legge istitutiva della Giornata della Memoria, questo era il monito mai più che era l’incipit del nostro volantino, questo era il senso dell’accostamento che tanta riprovazione ha sollevato”.

    “Del resto – ricordano – la sezione ha una tradizione di lavoro sul territorio molto lunga e proficua che smentisce le accuse ricevute, e quindi collaborazione con le istituzioni scolastiche, con l’amministrazione comunale e con le associazioni, per citare alcuni dei nostri progetti, interventi nelle scuole con il progetto “Dalla Liberazione alla Costituzione”, la Camminata sui Sentieri della Libertà a Pian d’Albero o a Fontesanta”.

    “La consegna della Costituzione ai diciottenni del territorio insieme al consiglio comunale – sottolineano ancora – le pubblicazioni di memorie, la partecipazione anche economica, con le nostre piccole forze, alla realizzazione del viaggio ai campi di sterminio che tutti gli anni l’amministrazione comunale con ANED offre ad alcuni studenti delle scuole medie, la deposizione delle corone ai cippi e ai monumenti, compresi i due che ricordano la Shoa, cerimonie, commemorazioni e progetti che ci vedono intervenire come promotori o in collaborazione con istituzioni e associazioni, comprese ovviamente le celebrazioni della Giornata della Memoria”.

    “Precisiamo – puntualizzano – che negli ultimi anni, in questa ricorrenza, abbiamo scelto di dedicare anche iniziative al ricordo di quei popoli, che oppressi da altri, non hanno voce o a persone e vicende che, per come sono accadute, sono la prova che la memoria va esercitata sempre davanti alle violazioni dei diritti umani. In particolare abbiamo dedicato iniziative al popolo saharawi, a quello curdo ricordando Lorenzo Orsetti, a quello palestinese ricordando Vittorio Arrigoni, a Carlo Giuliani, a Mimmo Lucano“.

    “Condanniamo senza appello – ribadiscono – l’attacco di Hamas del 7 ottobre, parimenti condanniamo quanto sta accadendo a Gaza e in Cisgiordania alla popolazione civile ad opera del governo israeliano, non da ora ma da 75 anni, spesso nell’indifferenza della comunità internazionale o nel silenzio di chi dovrebbe intervenire per ristabilire il diritto internazionale e i diritti umani”.

    “Questa è la sezione Anpi di Bagno a Ripoli – concludono – non certo quella dipinta negli articoli di giornale e la censura che è stata operata nei nostri confronti pone un serio problema di democrazia”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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